Ultimo aggiornamento il 31 Dicembre 2023 by Redazione
Carceri italiane: sovraffollamento e strutture obsolete
Il report dell’associazione Antigone sullo stato delle carceri italiane nel 2023 rivela un quadro allarmante caratterizzato da sovraffollamento, strutture datate e problemi di salute mentale. L’indagine, condotta in 76 complessi detentivi, ha evidenziato un aumento significativo del numero di detenuti negli ultimi 12 mesi.
Aumento dei detenuti
Secondo il report, al 30 novembre 2023, il numero di detenuti era di 60.116, nonostante i posti ufficialmente disponibili fossero solo 51.272. Questo rappresenta un aumento preoccupante, con un incremento di 1.688 detenuti nel solo trimestre settembre-novembre. Se questa tendenza dovesse continuare, si stima che entro un anno il numero di detenuti supererà le 67.000 presenze.
Affollamento regionale
Le regioni con il tasso di affollamento più elevato sono la Puglia (153,7%), la Lombardia (142%) e il Veneto (133,6%). Alcune carceri specifiche presentano una situazione ancora più critica, come Brescia Canton Monbello (200% di affollamento), Foggia (190%), Como (186%) e Taranto (180%). Questi numeri riflettono condizioni di vita invivibili che, purtroppo, sono destinate a peggiorare nei prossimi mesi.
Urgenza di interventi politici
Il presidente dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella, lancia un allarme sul sistema penitenziario italiano e invita la politica a porre il tema del carcere al centro dell’agenda politica. È necessario affrontare questa problematica senza preconcetti ideologici o visioni di parte, al fine di evitare condizioni di detenzione inumane e degradanti.
Strutture obsolete
Oltre al sovraffollamento, un altro problema evidenziato nel report riguarda lo stato fatiscente delle carceri italiane. Il 31,4% delle carceri visitate è stato costruito prima del 1950, con alcune strutture che risalgono addirittura al 1900. Inoltre, il 10,5% degli istituti visitati non disponeva di riscaldamento nelle celle, il 60,5% aveva problemi di fornitura di acqua calda e il 53,9% non aveva docce nelle celle. Inoltre, il 34,2% delle carceri non disponeva di spazi per lavorazioni, il 25% non aveva una palestra funzionante e il 22,4% non aveva un campo sportivo.
La situazione delle carceri italiane richiede interventi urgenti e un impegno politico concreto per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e garantire il rispetto dei loro diritti fondamentali. È necessario investire nella costruzione di nuove strutture e nella ristrutturazione di quelle esistenti, al fine di garantire un ambiente dignitoso e sicuro per coloro che sono privati della libertà.