Ultimo aggiornamento il 3 Gennaio 2024 by Redazione
Donna ferita da un proiettile vagante a Tirana: ricoverata in Albania
Una donna di 52 anni, residente nella provincia di Bari, è rimasta ferita da un proiettile vagante durante una passeggiata a Tirana nella notte tra il 31 dicembre e l’1 gennaio. Nonostante le ferite, la donna non è in pericolo di vita, ma è attualmente ricoverata in un ospedale in Albania. Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali e confermato dall’avvocato della donna, Vito Leonardo Candeloro, i medici albanesi non hanno ancora autorizzato il suo trasferimento in Italia per un’eventuale operazione.
Difficoltà nel trasferimento e organizzazione del trasporto
L’avvocato Candeloro ha spiegato che la donna ha un proiettile conficcato in un polmone e che i medici albanesi non hanno ancora dato il via libera per il trasferimento. Nonostante le informazioni siano ancora frammentarie, inizialmente si era parlato di un periodo di 4-5 giorni per il drenaggio della ferita. Tuttavia, non era chiaro se il proiettile potesse rimanere nel polmone e cicatrizzarsi. Attualmente, la famiglia sta cercando di organizzare il trasporto in elisoccorso, ma il costo stimato di 15.000 euro è un ostacolo da superare.
Ricerca dell’approvazione medica per il trasferimento
La principale difficoltà al momento è ottenere l’approvazione dei medici per il trasferimento della donna in Italia. Non è ancora chiaro perché i medici albanesi non abbiano ancora dato il consenso. Tuttavia, la famiglia sta facendo tutto il possibile per trovare una compagnia di trasporto che possa effettuare il trasferimento. Nonostante le sfide, l’obiettivo principale è garantire che la donna riceva l’assistenza medica necessaria in Italia.
In conclusione, una donna di 52 anni è stata ferita da un proiettile vagante a Tirana e attualmente è ricoverata in un ospedale in Albania. Nonostante le ferite, non è in pericolo di vita. Tuttavia, i medici albanesi non hanno ancora autorizzato il suo trasferimento in Italia per un’eventuale operazione. La famiglia sta cercando di organizzare il trasporto in elisoccorso, ma il costo stimato è un ostacolo da superare. La principale difficoltà al momento è ottenere l’approvazione dei medici per il trasferimento della donna in Italia. La famiglia sta facendo tutto il possibile per garantire che la donna riceva l’assistenza medica necessaria.