Ultimo aggiornamento il 5 Gennaio 2024 by Redazione
Aggressione a un equipaggio del 118 nel campo nomadi di Roma
Ieri sera, nel campo nomadi di via Candoni a Roma, si è verificato un grave episodio di violenza ai danni di un equipaggio del 118. Gli operatori sanitari, intervenuti tempestivamente per una chiamata, sono stati assaliti con bastoni e costretti a rifugiarsi all’interno dell’ambulanza per mettersi in salvo.
Purtroppo, l’ambulanza è stata vandalizzata durante l’aggressione e i vetri sono stati distrutti dalle violente mazzate. Alcune schegge hanno ferito agli occhi l’autista del 118, che è stato prontamente trasportato all’Oftalmico per ricevere le cure necessarie. Successivamente, a fine turno, è stato sottoposto a un ulteriore controllo presso il Sant’Eugenio.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha espresso la sua ferma condanna per l’aggressione subita dall’equipaggio del 118, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza degli operatori sanitari. Ha inoltre evidenziato la necessità di promuovere una grande operazione culturale per far comprendere che gli operatori sanitari rappresentano un pilastro fondamentale per la salute pubblica, lavorando in condizioni difficili e affrontando turni massacranti con grande senso di responsabilità. Rocca ha concluso affermando che farà tutto il possibile affinché episodi del genere non si ripetano.
Anche il direttore generale di Ares 118, Paola Corradi, ha espresso la massima vicinanza e solidarietà al personale aggredito, condannando fermamente l’atto di violenza. Ha sottolineato che non è più accettabile che operatori sanitari, che quotidianamente lavorano con dedizione e sacrificio per salvare vite umane, siano oggetto di simili aggressioni.
L’episodio di ieri rappresenta purtroppo solo l’ennesimo caso di violenza ai danni degli operatori sanitari. È fondamentale adottare politiche di pubblica sicurezza per contrastare questo fenomeno, ma è altrettanto importante promuovere una cultura che riconosca il valore e l’importanza del lavoro svolto dagli operatori sanitari. Solo così si potrà garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per coloro che si dedicano alla cura e al benessere degli altri.
La violenza non può e non deve essere tollerata. È necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, della società e dei cittadini per porre fine a questo fenomeno e garantire la sicurezza di chi si dedica alla professione sanitaria.