Sensori “spray” per diagnosi cancro polmoni: una nuova prospettiva

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Sensori "spray" per diagnosi cancro polmoni: una nuova prospettiva - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 5 Gennaio 2024 by Redazione

Un nuovo approccio per la diagnosi precoce del cancro ai polmoni

Un team di ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) sta lavorando su una nuova strategia per la diagnosi precoce del cancro ai polmoni. Si tratta di nanosensori inalabili che possono essere erogati tramite inalatori o nebulizzatori. Queste particelle intelligenti producono un segnale quando incontrano proteine legate al tumore, che si accumula nelle urine e può essere rilevato con un semplice test.

Un’alternativa all’attuale gold standard

L’obiettivo di questa nuova tecnologia è rendere la diagnosi del cancro ai polmoni facile come l’uso di uno spray. Questo approccio potrebbe sostituire o integrare la tomografia computerizzata (TC) a basso dosaggio, attualmente considerata il gold standard per la diagnosi di questa malattia. Secondo gli esperti, potrebbe avere un impatto significativo nei Paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso a macchinari come la TC è limitato.

Come funzionano i nanosensori inalabili

I nanosensori sviluppati dal team del MIT sono costituiti da nanoparticelle polimeriche rivestite con un “codice a barre” di DNA. Questo codice viene rilasciato quando il sensore incontra enzimi chiamati proteasi, che sono spesso iperattivi nei tumori. Il codice a barre si accumula nelle urine e viene eliminato dal corpo.

In passato, i sensori erano somministrati per via endovenosa per la diagnosi di altri tipi di tumori. Tuttavia, per il cancro ai polmoni, i ricercatori hanno sviluppato una versione che può essere inalata, rendendo più facile l’implementazione in contesti con risorse limitate. Sono state create due formulazioni: una soluzione aerosolizzata che può essere somministrata con un nebulizzatore e una polvere secca che può essere somministrata tramite inalatore.

Test su topi e prospettive future

I ricercatori hanno testato il sistema diagnostico su topi geneticamente modificati per sviluppare tumori polmonari simili a quelli umani. I sensori sono stati somministrati quando i tumori avevano iniziato a formarsi, corrispondente allo stadio 1 o 2 del cancro nei pazienti umani. I risultati sono stati promettenti, con la capacità di rilevare con precisione tumori polmonari allo stadio iniziale.

Per l’utilizzo nell’uomo, potrebbero essere necessari più sensori per una diagnosi accurata. I ricercatori intendono analizzare campioni di biopsia umana per valutare l’efficacia dei sensori. A lungo termine, sperano di condurre studi clinici su pazienti per valutare l’efficacia di questa tecnologia nella diagnosi precoce del cancro ai polmoni.

Come afferma Sangeeta Bhatia, autrice senior dello studio, “L’idea sarebbe quella di ricevere una risposta sulla necessità o meno di un test di follow-up, e potremmo inserire nel sistema i pazienti che presentano lesioni precoci in modo che possano ricevere un intervento chirurgico curativo o farmaci salvavita”.

Questo nuovo approccio potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella diagnosi precoce del cancro ai polmoni, rendendo più accessibile e conveniente la rilevazione di questa malattia.

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