Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2024 by Redazione
Oligarca russo porta Sotheby’s in tribunale per frode nel mondo dell’arte
Un oligarca russo di nome Dmitry Rybolovlev ha intentato una causa legale contro la casa d’aste Sotheby’s a Manhattan, accusandola di aver partecipato a una frode artistica. L’accusa riguarda quattro capolavori, tra cui il famoso Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci, che nel 2017 è diventato l’opera d’arte più costosa mai venduta.
Rybolovlev, uno degli uomini più ricchi del mondo, ha scelto di portare la causa a New York poiché Sotheby’s ha la sua sede legale lì. Uno dei suoi avvocati ha dichiarato che il cliente “parlerà pubblicamente per la prima volta in nove anni, fornendo un resoconto dettagliato della verità”. L’oligarca, che ha accumulato la sua fortuna nel settore dei fertilizzanti, accusa Sotheby’s di aver gonfiato il valore di opere d’arte su cui aveva espresso interesse, tra cui pezzi di artisti come Gustav Klimt, Amedeo Modigliani e René Magritte. Questa causa potrebbe gettare luce sui meccanismi del mercato dell’arte, dove i compratori spesso non sanno da chi stanno acquistando opere di grande valore.
La causa è collegata a una disputa di lunga data tra Rybolovlev e il gallerista Yves Bouvier, che aveva aiutato l’oligarca a costruire la sua collezione d’arte. Rybolovlev sostiene che Bouvier lo abbia truffato acquistando personalmente le opere d’arte a un prezzo inferiore e facendogli pagare un prezzo maggiorato. I documenti presentati in tribunale affermano che la frode potrebbe ammontare a milioni o decine di milioni di dollari. Ad esempio, nel 2013, Rybolovlev ha acquistato una testa di Modigliani per 83 milioni di dollari, basandosi su una valutazione al rialzo fornita da Bouvier poco prima dell’asta.
Questa non è la prima volta che Rybolovlev porta Bouvier in tribunale. In passato, ha intentato cause legali a Monaco, Singapore, New York, Hong Kong e in Svizzera, accusando il gallerista di averlo ingannato sul valore reale di 38 opere d’arte, per un totale di un miliardo di dollari. Tuttavia, i due hanno recentemente raggiunto un accordo extragiudiziale per risolvere la questione.
Ora, Rybolovlev ha deciso di rivolgersi a Sotheby’s. La casa d’aste ha respinto le accuse di aver aiutato Bouvier a commettere frodi su quattro opere d’arte, compreso il Salvator Mundi e la testa di Modigliani. Altri due pezzi coinvolti sono un dipinto di Klimt intitolato “Wasserschlangen II” e “Le Domaine d’Arnheim” di Magritte. Un portavoce di Sotheby’s ha dichiarato che la casa d’aste ha rispettato tutte le leggi, gli obblighi finanziari e le migliori pratiche del settore durante le transazioni, negando qualsiasi coinvolgimento nella frode ai danni di Rybolovlev.
Questo caso legale getta luce su un aspetto oscuro del mercato dell’arte, evidenziando le complessità e le possibili frodi che possono verificarsi. Sarà interessante vedere come si svilupperà la causa e se porterà a ulteriori rivelazioni sul mondo dell’arte e dei suoi protagonisti.