Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2024 by Redazione
Mancato rinnovo del Fondo per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione: una stima preoccupante
Almeno 22mila pazienti, soprattutto giovani, concentrati principalmente nel Sud e nelle isole, rischiano di essere colpiti dal mancato rinnovo del Fondo per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Questo fondo, noto come Dca, si occupa di affrontare problemi come anoressia e bulimia, che rappresentano una vera e propria minaccia per gli adolescenti. In Italia, questi disturbi sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali, con un aumento dei decessi negli ultimi anni, arrivando a 3.780 nel 2023.
La manovra 2024 mette fine al finanziamento
Il Fondo, istituito dal governo Draghi con la legge di Bilancio per il 2022, aveva una dotazione di 25 milioni di euro, distribuiti regolarmente alle regioni. Tuttavia, la manovra 2024, approvata alla fine di dicembre, ha messo fine a questo finanziamento. Di conseguenza, se non si interverrà, l’attività degli operatori sanitari assunti a tempo determinato per supportare le cure sul territorio, soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese, verrà interrotta. Questo avrà un impatto negativo sui pazienti e sulle loro famiglie, che saranno costretti a viaggiare per accedere alle cure. Si stima che ci siano almeno 22mila persone da curare, soprattutto giovani, concentrati principalmente nel Sud e nelle isole. Questi pazienti sono attualmente seguiti dai servizi ambulatoriali e day hospital istituiti con il Fondo Dca.
Le conseguenze prevedibili
Laura Dalla Ragione, direttrice della Rete Disturbi alimentari Usl 1 dell’Umbria e del Numero verde nazionale SOS Disturbi alimentari, ha spiegato le conseguenze prevedibili di questa situazione: “La cancellazione dei 25 milioni del Fondo per il contrasto ai Disturbi alimentari determinerà la chiusura di decine di ambulatori in tutta Italia se non si interverrà entro il 31 ottobre, scadenza della progettualità innescata in quest’ultimo biennio. Pazienti e famiglie saranno lasciati soli e costretti a lunghi viaggi per accedere alle cure”. Le associazioni che rappresentano i familiari dei pazienti hanno inviato lettere alla Presidenza del Consiglio e al ministro della Salute, chiedendo il ripristino e il rilancio delle risorse. È urgente un provvedimento di proroga entro il 31 ottobre. Dalla Ragione ha sottolineato che le risorse del Fondo sono state ben utilizzate e che la loro cancellazione avrà un impatto significativo sulla cura dei pazienti.
La rete degli ambulatori multidisciplinari ha rappresentato un importante passo avanti nella cura dei disturbi dell’alimentazione, anche se la sua presenza sul territorio italiano è disomogenea. Attualmente, ci sono 126 strutture in Italia, di cui il maggior numero si trova nel Nord, seguito dal Centro e infine dal Sud e dalle isole. Questi ambulatori impiegano 1.491 professionisti, di cui 780 sono stati assunti grazie al Fondo Dca. Questi professionisti svolgono un ruolo fondamentale nel percorso di cura, che coinvolge diverse figure come psicologi, psichiatri, infermieri, dietisti e nutrizionisti. Tuttavia, ci sono ancora lacune da colmare, soprattutto nel Sud Italia. La cancellazione del Fondo rischia di portare alla chiusura di decine di centri in tutto il Paese. È fondamentale che venga riconosciuto un budget di spesa vincolante per garantire un’assistenza stabile a livello nazionale per i disturbi alimentari.