Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2024 by Redazione
Inchiesta sulla commemorazione di Acca Larenzia: ipotesi di apologia del fascismo
La procura di Roma ha avviato un’inchiesta in relazione alla commemorazione della strage di via Acca Larenzia, avvenuta il 7 gennaio 1978, in cui persero la vita due giovani militanti del Fronte della Gioventù e un attivista di estrema destra. Durante la commemorazione, svoltasi di fronte all’ex sede dell’Msi, sono stati effettuati saluti romani. L’inchiesta, che coinvolge oltre dieci persone, è stata aperta per l’ipotesi di apologia del fascismo. Gli investigatori hanno analizzato i filmati dell’evento e hanno identificato circa un centinaio di partecipanti.
La commemorazione di Acca Larenzia approda al Parlamento Europeo
La commemorazione della strage di via Acca Larenzia, che si è tenuta a Roma il 7 gennaio, è arrivata ufficialmente alla plenaria del Parlamento Europeo. Durante la seduta della settimana prossima a Strasburgo, si discuterà del “risorgere del neofascismo in Europa, anche sulla base della parata avvenuta a Roma il 7 gennaio”. Il dibattito è stato richiesto dal gruppo dei Socialisti e Democratici e prevede dichiarazioni da parte della Commissione e della presidenza di turno del Consiglio Ue. Non è prevista alcuna risoluzione in merito.
Piantedosi: “Saluti romani offesa alle vittime. Audit permanente su antifascismo”
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato i saluti romani durante la commemorazione di Acca Larenzia definendoli “un’offesa che si fa a quelle vittime, che meriterebbero un diverso approccio a distanza di più di 40 anni”. Ha sottolineato che si tratta di una strumentalizzazione che svilisce e offende le vittime. Riguardo alle critiche rivolte alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Piantedosi ha affermato che “la presidente Meloni parla con i fatti” e che non è necessario un audit permanente sul suo antifascismo. Ha inoltre commentato il servizio della tv russa sulla commemorazione, definendolo come un elemento della propaganda russa nei confronti dell’Occidente e dell’Italia, che hanno preso posizione nel conflitto in Ucraina.