Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2024 by Redazione
Il Consiglio regionale del Veneto rinvia la legge sul suicidio medicalmente assistito
Il Consiglio regionale del Veneto ha deciso di non approvare la legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. Dopo la mancata approvazione dell’articolo 2, che riguardava l’assistenza sanitaria durante il percorso di suicidio assistito, il progetto di legge è stato rinviato in Commissione con 38 voti favorevoli e 13 assenti. Se non verrà affrontata nei prossimi mesi, la proposta rimarrà all’ordine del giorno della prossima legislatura.
Zaia: “Il percorso sul fine vita è già stato definito dalla Corte costituzionale”
Il governatore veneto, Luca Zaia, ha sottolineato che il Consiglio regionale non autorizza nulla, poiché il percorso sul fine vita è già stato stabilito dalla sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale. Secondo questa sentenza, il suicidio medicalmente assistito è consentito solo se si verificano quattro requisiti: una patologia irreversibile, una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, una patologia che causa sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili e una persona in grado di esprimere un consenso libero e consapevole. Zaia ha quindi respinto l’idea che il Consiglio regionale stia autorizzando il suicidio medicalmente assistito, affermando che questa tesi non corrisponde alla realtà.
Priorità alla tutela delle persone fragili
Zaia ha sottolineato che, su un tema così delicato e intimo, la priorità è tutelare le persone fragili. Ha affermato che, sebbene le sue opinioni siano note, è importante garantire il diritto dei cittadini di presentare e far esaminare un progetto di legge che ha raccolto almeno 7.000 firme. Il progetto di legge prevede tempi certi per il suicidio medicalmente assistito, con un limite massimo di 27 giorni dalla presentazione della domanda all’esecuzione della prestazione, di cui i primi 20 giorni dedicati alla valutazione dei requisiti della persona. Zaia ha ammesso che non sa quanto sia costituzionalmente sostenibile questa proposta, ma ha sottolineato che è importante esaminare un provvedimento che ha ottenuto l’approvazione del Legislativo. Ha anche trovato atipico l’intervento della Corte costituzionale su questo tema.
In conclusione, il Consiglio regionale del Veneto ha rinviato la legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. Il governatore Zaia ha sottolineato che il percorso sul fine vita è già stato definito dalla Corte costituzionale e che la priorità è tutelare le persone fragili. Nonostante le sue opinioni personali, Zaia ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto dei cittadini di presentare e far esaminare un progetto di legge. La proposta normativa rimarrà all’ordine del giorno della prossima legislatura se non verrà affrontata nei prossimi mesi.