Ultimo aggiornamento il 18 Gennaio 2024 by Redazione
Il saluto fascista e la legge Mancino: l’intervento dell’avvocato generale Pietro Gaeta
L’avvocato generale e pg di Cassazione, Pietro Gaeta, ha preso posizione sulla questione del saluto fascista e la legge Mancino durante il suo intervento davanti alle Sezioni Unite della Suprema Corte. La prima sezione penale aveva trasmesso atti per risolvere un nodo interpretativo sul saluto fascista, che potrebbe rientrare nel perimetro punitivo della legge Mancino.
Il pericolo concreto per l’ordine pubblico
Secondo l’avvocato generale Gaeta, il saluto fascista può essere considerato un pericolo concreto per l’ordine pubblico. Questo è un punto cruciale per determinare se il saluto fascista rientra nel campo di applicazione della legge Mancino. Gaeta ha sostenuto che il saluto fascista deve rappresentare una minaccia effettiva per l’ordine pubblico affinché possa essere considerato un reato ai sensi della legge Mancino.
L’interpretazione della legge Mancino
La legge Mancino, approvata nel 1993, punisce l’apologia del fascismo e del nazismo. Tuttavia, la sua interpretazione è stata oggetto di dibattito e controversie. Secondo Gaeta, la legge Mancino dovrebbe essere interpretata in modo da garantire la tutela dell’ordine pubblico senza limitare la libertà di espressione. Pertanto, il saluto fascista dovrebbe essere considerato un reato solo se rappresenta una minaccia concreta per l’ordine pubblico.
In conclusione, l’intervento dell’avvocato generale Pietro Gaeta ha fornito una chiara posizione sulla questione del saluto fascista e la legge Mancino. Secondo Gaeta, il saluto fascista può essere considerato un reato ai sensi della legge Mancino solo se rappresenta un pericolo concreto per l’ordine pubblico. La sua interpretazione della legge Mancino mira a garantire la tutela dell’ordine pubblico senza limitare la libertà di espressione. Ora spetta alle Sezioni Unite della Suprema Corte prendere una decisione definitiva sulla questione.