Ultimo aggiornamento il 18 Gennaio 2024 by Redazione
Rinviati a giudizio i vertici di Amap per lo sversamento di fanghi in mare
Il gup Andrea Innocenti ha deciso di rinviare a giudizio l’attuale amministratore unico di Amap, Alessandro Di Martino, insieme agli ex vertici della società che gestisce il servizio idrico a Palermo e in provincia. Questa decisione è stata presa in seguito all’inchiesta sulla gestione irregolare dei depuratori e lo sversamento in mare di fanghi. Il processo inizierà il 10 aprile e i Comuni di Palermo, Capaci, Trappeto, Partinico e Balestrate, insieme alle associazioni Adusbef, Legambiente Sicilia e Codacons, si sono costituiti parte civile. L’unica impresa esclusa da questa vicenda è “Alessandra costruzioni”.
I protagonisti del processo
Tra i rinviati a giudizio ci sono Maria Prestigiacomo, ex presidente di Amap ed ex assessore della giunta Orlando, e l’attuale amministratore unico della società, Alessandro Di Martino. Inoltre, dovranno affrontare il processo anche i dirigenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo e Dorotea Vitale, che hanno avuto ruoli di responsabilità nella gestione degli impianti idrici.
L’inchiesta e le accuse
L’inchiesta è stata avviata tempo fa e i carabinieri avevano già notificato un’ordinanza di commissariamento all’ex municipalizzata, che aveva portato l’allora assessore Prestigiacomo a lasciare la delega ai Servizi idrici. Durante le indagini, i militari hanno effettuato delle verifiche sulla gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue sia ad Acqua dei Corsari che a Balestrate, Carini e Trappeto. Secondo l’accusa, la gestione irregolare degli impianti avrebbe causato l’inquinamento dell’area protetta del golfo di Castellammare.
Secondo l’accusa, la gestione irregolare degli impianti avrebbe provocato l’inquinamento dell’area protetta del golfo di Castellammare.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA