Ultimo aggiornamento il 19 Gennaio 2024 by Redazione
Aisla e Galbusera: una festa per celebrare la campagna ‘Il Buon Gusto della Ricerca’
L’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla) e l’azienda Galbusera hanno organizzato un momento di festa per celebrare il successo della campagna ‘Il Buon Gusto della Ricerca’. Durante l’evento, Galbusera ha donato un totale di 51 mila euro ad Aisla per sostenere la ricerca contro la sclerosi laterale amiotrofica.
Il potere del dono nella società
Cinzia Di Stasio, segretario generale dell’Istituto italiano della donazione, ha sottolineato l’importanza del dono come gesto che va oltre il semplice atto di dare. Secondo Di Stasio, il dono ha un effetto moltiplicatore di benessere nella società. “Da anni lavoriamo per diffondere la cultura del dono, che parte dai gesti più semplici”, ha affermato Di Stasio.
Un impegno concreto nella lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica
La campagna ‘Il Buon Gusto della Ricerca’ ha rappresentato un impegno concreto di Galbusera nella lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica. L’azienda ha deciso di donare 51 mila euro ad Aisla per sostenere la ricerca scientifica su questa malattia neurodegenerativa. Grazie a questa iniziativa, Aisla potrà continuare a finanziare progetti di ricerca e offrire supporto alle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica.
Durante l’evento di celebrazione, è emerso il valore del coinvolgimento di aziende come Galbusera nella promozione della ricerca scientifica e nel sostegno alle associazioni che si occupano di malattie neurodegenerative. Queste partnership sono fondamentali per garantire risorse finanziarie e supporto alle persone che vivono con queste patologie.
In conclusione, la campagna ‘Il Buon Gusto della Ricerca’ ha dimostrato come il dono possa avere un impatto significativo nella società. Grazie alla generosità di aziende come Galbusera, è possibile sostenere la ricerca scientifica e offrire supporto alle persone affette da malattie come la sclerosi laterale amiotrofica. L’impegno di Aisla e Galbusera rappresenta un esempio di come il settore privato possa contribuire in modo concreto alla lotta contro le malattie neurodegenerative.