Cremazioni in Italia: Boom e allarme per il numero eccessivo

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Cremazioni in Italia: Boom e allarme per il numero eccessivo - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2024 by Redazione

Boom di cremazioni: i rischi per la salute e l’ambiente preoccupano gli esperti

L’Associazione italiana dei medici per l’ambiente (Isde) ha pubblicato il primo position paper italiano sui possibili effetti ambientali e sanitari della realizzazione di forni crematori in aree urbane. Secondo l’Isde, il boom di cremazioni in Italia potrebbe comportare rischi per la salute e l’ambiente a causa delle emissioni da combustione. Attualmente, ci sono 87 forni crematori nel paese, principalmente nel Centro-Nord, mentre al Sud il fenomeno è meno diffuso. Tuttavia, la crescente richiesta di nuovi impianti, spesso sovradimensionati rispetto al fabbisogno del territorio, solleva preoccupazioni sull’impatto ambientale di un numero sempre maggiore di cremazioni.

Il position paper dell’Isde sottolinea la necessità di colmare le lacune normative e tecniche per garantire che la cremazione non diventi una fonte aggiuntiva di inquinamento con conseguenze sulla salute umana. Gli esperti affermano che i forni crematori sono impianti destinati alla cremazione dei defunti e/o di carcasse animali, e il processo di incenerimento a temperature elevate comporta rischi ambientali e sanitari legati alle emissioni di questi impianti. La mancanza di una normativa specifica nel settore e la carenza di misure di monitoraggio efficienti e adeguate per molti degli inquinanti emessi aggravano ulteriormente questi rischi.

Secondo l’Isde, gli agenti inquinanti derivanti dalla combustione ad alte temperature si diffondono nell’aria e si depositano sul suolo, alterando l’equilibrio chimico-fisico e biologico del terreno. Alcune sostanze non facilmente biodegradabili possono contaminare il terreno per lunghi periodi, con il rischio di passaggio degli inquinanti nelle falde acquifere e nella catena alimentare.

Il position paper dell’Isde fornisce anche indicazioni per la realizzazione dei forni crematori in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale. L’Isde auspica che questo documento possa essere utile ai cittadini e agli amministratori locali per prendere decisioni consapevoli basate sulla conoscenza dei problemi e per esercitare pressione sul parlamento affinché stabilisca regole adeguate.

L’attenzione crescente sul problema dell’inquinamento atmosferico

Il dibattito sull’inquinamento atmosferico è sempre più al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e scientifica in Italia e in molti altri paesi. Le implicazioni di tipo sanitario ed economico sono considerevoli. Gli esperti sottolineano che i forni crematori sono solo uno dei tanti impianti che contribuiscono all’inquinamento atmosferico, ma è importante affrontare anche questo settore per ridurre l’impatto sull’ambiente e sulla salute umana.

La necessità di una normativa e di misure di monitoraggio adeguate

Il position paper dell’Isde mette in evidenza la mancanza di una normativa specifica per i forni crematori e la carenza di misure di monitoraggio efficienti per gli inquinanti emessi da questi impianti. Gli esperti sottolineano l’importanza di colmare queste lacune per garantire che la cremazione non diventi una fonte aggiuntiva di inquinamento. L’Isde auspica che il documento possa sensibilizzare i cittadini e gli amministratori locali sull’importanza di prendere decisioni consapevoli basate sulla conoscenza dei problemi e di fare pressione sul parlamento affinché stabilisca regole adeguate.

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