Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2024 by Emiliano Belmonte
Abbiamo il piacere di intervistare un artista di fama nazionale e internazionale nel campo artistico contemporaneo. Stiamo parlando del tatuatore romano e scultore Marco Manzo, che ha all’attivo oltre 75 premi in alcune delle più importanti rassegne d’arte e convention del settore.
“Mi ritengo un uomo fortunato perché ho fatto delle mie passioni il mio lavoro. Il lavoro di tatuatore rappresenta normalmente momenti fondamentali della vita di una persona e quindi è un onore poterli conoscere e poterli rappresentare in forma grafica sulla loro pelle. Un legame che dura per sempre.
Per rendere immortale il mio tratto, negli anni ho realizzato una serie di sculture che riportano le incisioni dei miei tatuaggi. Questo per rendere la mia incisione duratura nel tempo. I momenti più emozionanti della presentazione di queste sculture sono state la partecipazione alla Biennale d’arte di Venezia, la cura dei Nuovi linguaggi d’Arte contemporanea presso il Senato della repubblica. momenti importanti che hanno legittimato anche il tatuaggio stesso come espressione artistica.”
Manzo è uno scultore contemporaneo di fama internazionale. Lavora su bronzo, marmo, ceramica, videoarte e alluminio. La sua produzione è riconoscibile e a lui riconducibile. Ed ha fatto ingresso in alcuni dei musei di arte contemporanea più importanti fino ad arrivare alla Biennale d’Arte di Venezia. Manzo non è solo uno scultore di fama ma anche un uomo di cultura. Tant’è vero che gli è stata affidata la cura di più musei di arte contemporanea e dei nuovi linguaggi dell’arte contemporanea al senato della repubblica. Il valore delle opere scultoree di Marco Manzo è in continua crescita e le sue opere rappresentano un cambiamento storico positivo nel mondo dell’arte, segnando una nuova tappa. Marco Manzo è stato più volte menzionato come uno dei massimi rappresentanti dei cambiamenti artistici di questo secolo. Per quanto riguarda le quotazioni sono consultabili sull’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini. Volume che ambisce ad essere il mezzo più importante per la consultazione delle quotazioni d’arte in Italia.