Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2024 by Redazione
Nuovi dati confermano l’efficacia del trattamento per il carcinoma uroteliale
Nuovi dati real-world confermano l’efficacia del regime terapeutico per il carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico. Secondo uno studio presentato al Simposio annuale sui tumori genitourinari della American Society of Clinical Oncology (Asco), la chemioterapia di prima linea a base di platino seguita da una fase di mantenimento con avelumab è diventata lo standard di cura per i pazienti eleggibili.
Risultati positivi per la sopravvivenza globale
Gli studi real-world hanno evidenziato una sopravvivenza globale mediana di circa 30 mesi nei pazienti che non hanno avuto progressione dopo la chemioterapia di prima linea. Inoltre, l’utilizzo di anticorpi farmaco-coniugati come enfortumab vedotin dopo il regime di trattamento ‘Javelin Bladder’ ha portato a una sopravvivenza mediana di 40 mesi dall’inizio della chemioterapia di prima linea.
Avelumab come standard di cura
Il trattamento di mantenimento con avelumab è diventato lo standard di cura per i pazienti con tumore della vescica localmente avanzato o metastatico. Philippe Barthélémy dell’Institut de Cancérologie Strasbourg Europe, Francia, afferma che avelumab ha un profilo di efficacia e sicurezza ben consolidato e offre una qualità di vita migliore. L’analisi dello studio real-world ‘Avenance’ potrebbe fornire ulteriori indicazioni per migliorare gli esiti di sopravvivenza globale dei pazienti.
Tamas Sütö, Senior Vice President e Head of Medical Unit Oncology di Merck, sottolinea l’importanza di condividere le nuove ricerche su avelumab per aiutare i clinici a prendere decisioni consapevoli circa il trattamento di ogni singolo paziente.
Il tumore della vescica e l’importanza del trattamento di sequenza
Il tumore della vescica è il decimo tumore più comune al mondo, con oltre mezzo milione di nuovi casi diagnosticati nel 2020. Il carcinoma dell’uretra rappresenta circa il 90% di tutti i tumori della vescica. Solo il 25%-55% dei pazienti riceve una terapia di seconda linea dopo la chemioterapia di prima linea.
Avelumab è un anticorpo monoclonale umano che agisce bloccando l’interazione tra il ligando del recettore di morte programmata PD-L1 e PD-1. Questo meccanismo sblocca la soppressione della risposta antitumorale immunitaria mediata dalle cellule T.
In conclusione, i nuovi dati real-world confermano l’efficacia del regime terapeutico per il carcinoma uroteliale. Il trattamento di mantenimento con avelumab ha dimostrato di prolungare la sopravvivenza globale e migliorare la qualità di vita dei pazienti. L’analisi dello studio real-world ‘Avenance’ potrebbe fornire ulteriori indicazioni per ottimizzare gli esiti di sopravvivenza globale. Il tumore della vescica rappresenta una sfida clinica, ma il trattamento di sequenza può contribuire a migliorare i risultati dei pazienti.