Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
L’importanza della memoria: la comunità ebraica di Roma si ribella al mondo capovolto
La comunità ebraica di Roma si è unita per denunciare un “mondo capovolto” in cui si permette la diffusione di un corteo antisemita che strumentalizza le parole di Primo Levi. Il presidente della comunità, Victor Fadlum, ha sottolineato che il tragico risveglio del 7 ottobre ha dimostrato quanto sia facile negare l’Olocausto e perpetrare atti di odio contro gli ebrei.
La memoria come arma contro l’odio
La comunità ebraica di Roma non ha paura e non si nasconde più, come accadeva durante i rastrellamenti. Al contrario, si ribella e denuncia il “mondo capovolto” di oggi. Victor Fadlum ha sottolineato che l’esercizio della memoria è fondamentale per smascherare l’odio e l’antisemitismo presenti nella società contemporanea.
Un appello alla consapevolezza
La comunità ebraica di Roma ha lanciato un appello alla consapevolezza e alla lotta contro l’antisemitismo. Victor Fadlum ha dichiarato: “Il tragico risveglio del 7 ottobre dimostra quanto sia facile capovolgere il mondo, essere negazionisti, macchiare le case di ebrei con la stella di David a Parigi, oltraggiare le pietre di inciampo a Roma. Noi ebrei non abbiamo paura, non più dai tempi dei rastrellamenti, non ci nasconderemo più e non staremo in silenzio: l’esercizio della memoria deve permetterci di smascherare il mondo capovolto di oggi“.
La comunità ebraica di Roma si è unita per denunciare l’antisemitismo e l’odio che ancora persistono nella società. La memoria dell’Olocausto è diventata un’arma contro l’odio, e la comunità ebraica non ha paura di alzare la voce. L’appello alla consapevolezza è rivolto a tutti, affinché si combatta l’antisemitismo e si smascheri il “mondo capovolto” di oggi.