Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Il presidente della Corte d’Appello di Milano difende i giudici d’appello
Il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giuseppe Ondei, ha difeso i giudici d’appello che sono stati sottoposti a un “procedimento disciplinare” per aver concesso i domiciliari al russo Artem Uss, evaso il 22 marzo scorso. Durante il suo discorso per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, Ondei ha sottolineato che “la pronuncia del giudice potrà essere errata e riformata nelle sedi giurisdizionali competenti, ma è fermo il principio che il magistrato non può mai essere sanzionato soltanto per aver svolto una normale attività interpretativa”.
Il presidente Ondei non entra nel merito della decisione del ministro Nordio
Nel suo discorso, il presidente Ondei ha ritenuto “necessario fare riferimento” alla decisione del ministro della Giustizia Nordio di avviare un procedimento disciplinare contro i tre giudici d’appello. Tuttavia, Ondei ha chiarito che non intende “voler entrare nel merito” della questione. La sua posizione è quella di difendere l’indipendenza dei magistrati e il loro diritto di interpretare la legge.
Il principio dell’attività interpretativa dei magistrati
Secondo Ondei, il principio fondamentale che deve essere rispettato è che i magistrati hanno il diritto di svolgere una “normale attività interpretativa” nella loro professione. Questo significa che possono prendere decisioni basate sulla loro interpretazione della legge, anche se in seguito queste decisioni possono essere riformate da altre sedi giurisdizionali. Ondei ha sottolineato che il magistrato non può essere sanzionato solo per aver svolto il suo lavoro.
In conclusione, il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giuseppe Ondei, ha difeso i giudici d’appello che sono stati sottoposti a un procedimento disciplinare per aver concesso i domiciliari al russo Artem Uss. Ha sottolineato l’importanza di preservare l’indipendenza dei magistrati e il loro diritto di interpretare la legge. Ondei ha ribadito che il magistrato non può essere sanzionato solo per aver svolto una normale attività interpretativa.