Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Inefficienze nella pubblica amministrazione: costi e conseguenze
L’Ufficio Studi della Cgia ha evidenziato una serie di inefficienze che affliggono la pubblica amministrazione italiana, causando gravi conseguenze economiche. Tra le principali cause di tali inefficienze vi sono la burocrazia, i debiti commerciali, la lentezza della giustizia e gli sprechi. Secondo le analisi, il costo annuo sostenuto dalle imprese per la gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione ammonta a 57,2 miliardi di euro. Inoltre, i debiti commerciali della pubblica amministrazione verso i fornitori raggiungono i 49,5 miliardi di euro. La lentezza della giustizia, invece, comporta una perdita di 2 punti di Pil all’anno, equivalenti a 40 miliardi di euro. Nel settore della sanità, gli sprechi e le inefficienze sono quantificabili in 24,7 miliardi di euro all’anno, mentre nel trasporto pubblico locale ammontano a 12,5 miliardi di euro.
Secondo la Cgia, gli effetti economici di queste inefficienze superano di gran lunga l’ammontare dell’evasione fiscale. L’Ufficio Studi denuncia che l’evasione fiscale in Italia ammonta a 83,6 miliardi di euro, ma questo importo è solo la metà di ciò che viene perso a causa degli sprechi e delle inefficienze nella pubblica amministrazione, che si stimano intorno ai 180 miliardi di euro all’anno. Questi sprechi danneggiano in particolare le fasce sociali più deboli del Paese.
La Cgia sottolinea che, nonostante l’evasione fiscale sia un problema, la pubblica amministrazione italiana presenta un livello di violazione dell’ordinamento europeo tra i più elevati nell’Unione Europea. Tra le infrazioni ancora aperte nei confronti dell’Italia vi sono quelle legate al mancato rispetto dei diritti civili, all’inquinamento dell’aria e dell’acqua, ai ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e all’inquinamento nell’area industriale di Taranto.
La Cgia sostiene che se si riuscisse a recuperare una parte delle risorse nascoste al fisco, la pubblica amministrazione avrebbe più fondi a disposizione e potrebbe funzionare meglio, riducendo così la pressione fiscale. Allo stesso tempo, se si riuscisse a tagliare le inefficienze nella spesa pubblica, il Paese ne trarrebbe beneficio e l’evasione fiscale sarebbe probabilmente ridotta. La fedeltà fiscale, infatti, è spesso inversamente proporzionale al livello delle tasse imposte ai contribuenti. La Cgia riconosce anche i settori di eccellenza presenti nella pubblica amministrazione italiana, come la sanità nelle regioni centro-settentrionali, l’insegnamento e la professionalità nelle università e nei centri di ricerca, e la qualità del lavoro svolto dalle forze dell’ordine.
In conclusione, è evidente che le inefficienze nella pubblica amministrazione italiana hanno gravi conseguenze economiche. È necessario affrontare questi problemi per migliorare il funzionamento del sistema e ridurre gli sprechi, al fine di garantire un servizio pubblico di qualità e ridurre la pressione fiscale sui cittadini e le imprese.