Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Arrestati cinque membri del clan Di Lauro per estorsione mafiosa
Il Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) insieme ai carabinieri della compagnia di Casoria ha arrestato cinque persone legate al clan Di Lauro, accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tra i cinque arrestati, tre erano già in carcere. L’operazione è stata condotta in seguito a indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda).
Una storia di estorsione che dura da tre anni
La vicenda di estorsione ha avuto inizio nell’ottobre del 2020, quando un commerciante di Arzano, stanco delle vessazioni subite, ha deciso di denunciare il suo calvario ai carabinieri. Il commerciante si era rifiutato di pagare il “pizzo” alla camorra e gli era stato imposto di versare 70mila euro in cambiali da mille euro ciascuna. Nonostante il pagamento regolare del pizzo fino a luglio 2022, la vittima ha deciso di vendere il suo bar per liberarsi dalla tangente. Tuttavia, dopo aver aperto un nuovo bar in un’altra zona di Arzano, gli estorsori si sono ripresentati minacciandolo di morte e richiedendo nuovamente il pagamento mensile di mille euro.
Pagamenti in contanti e dichiarazioni di un collaboratore di giustizia
Le indagini dei carabinieri hanno rivelato dettagli finora non denunciati sulla vicenda. Il clan Di Lauro aveva imposto il pagamento di somme a titolo di estorsione già a partire dal 2018, poiché riteneva di essere proprietario del bar. Secondo le indagini del Ros di Napoli, il commerciante aveva già versato 100mila euro in contanti all’inizio del gennaio 2019 per porre fine alle richieste della camorra. Questo particolare è stato confermato anche dalle dichiarazioni di Salvatore Roselli, soprannominato “Frizione”, un collaboratore di giustizia appartenente al clan Amato-Pagano, scisso dal clan Di Lauro. Le dichiarazioni di Roselli sono state verificate dai militari del Ros.
La lotta contro l’estorsione mafiosa continua, con l’arresto di cinque membri del clan Di Lauro accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini dei carabinieri hanno svelato dettagli inquietanti sulla vicenda, che dura da tre anni. È importante che le vittime di estorsione denuncino questi crimini per mettere fine alle vessazioni e garantire la giustizia.