Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
La richiesta di conferma della condanna per Piercamillo Davigo
La Procura generale di Brescia ha presentato una richiesta di conferma della condanna di primo grado per Piercamillo Davigo, ex pm di Mani Pulite e ex consigliere del Csm. Davigo è imputato in appello per rivelazione del segreto d’ufficio riguardo alla vicenda dei verbali di Piero Amara sulla presunta Loggia Ungheria. La condanna di primo grado prevedeva una pena di 1 anno e 3 mesi, ma il Tribunale aveva sospeso la pena e disposto la non menzione. Inoltre, Davigo era stato condannato a risarcire il suo ex collega al Consiglio Superiore della Magistratura, Sebastiano Ardita, con una somma di 20 mila euro.
Davigo presente in aula
Nell’udienza di oggi, Piercamillo Davigo era presente in aula. La richiesta di conferma della condanna da parte della Procura generale di Brescia ha portato l’ex pm di Mani Pulite ad affrontare nuovamente il processo. La vicenda riguarda la presunta rivelazione del segreto d’ufficio in merito ai verbali di Piero Amara sulla Loggia Ungheria. La condanna di primo grado aveva previsto una pena di 1 anno e 3 mesi, ma il Tribunale aveva deciso di sospendere la pena e di non menzionare Davigo. Inoltre, era stato stabilito che dovesse risarcire Sebastiano Ardita con una somma di 20 mila euro.
La richiesta della Procura generale di Brescia
La richiesta della Procura generale di Brescia di confermare la condanna di Piercamillo Davigo è un passo importante nel processo. La vicenda riguarda la presunta rivelazione del segreto d’ufficio in merito ai verbali di Piero Amara sulla Loggia Ungheria. La condanna di primo grado aveva stabilito una pena di 1 anno e 3 mesi per Davigo, ma il Tribunale aveva deciso di sospendere la pena e di non menzionarlo. Inoltre, era stato stabilito che dovesse risarcire Sebastiano Ardita con una somma di 20 mila euro. Ora spetta all’appello decidere se confermare o meno la condanna di Davigo.