Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
La Procura di Milano indagherà sul caso Chiara Ferragni – Balocco
La Procura generale della Cassazione ha stabilito che la Procura di Milano sarà l’ente competente per indagare sul caso Chiara Ferragni – Balocco, riguardante i pandori di lusso. Questa decisione è stata presa dopo che era sorto un conflitto di competenza territoriale tra gli inquirenti milanesi e quelli di Cuneo. Inoltre, è emerso che anche Fabio D’Amato, manager e stretto collaboratore dell’influencer, è indagato per truffa aggravata in relazione ai casi del pandoro e delle uova di Pasqua.
Il provvedimento è stato firmato dal sostituto procuratore generale della Cassazione, Mariella De Masellis. Il procuratore aggiunto milanese, Eugenio Fusco, aveva sollevato il conflitto di competenza davanti alla Cassazione, chiedendo di chiarire quale ufficio dovesse occuparsi del caso del pandoro “Pink Christmas”, prodotto dall’azienda con sede in provincia di Cuneo. L’aggiunto Fusco ha delegato le indagini al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza. La Procura di Milano ha anche segnalato altri due casi che sono stati oggetto di attenzione da parte dei pm milanesi: quello delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi e quello della bambola “Mascotte Chiara Ferragni”, realizzata in collaborazione con Trudi. Ferragni è indagata a Milano per truffa aggravata anche in relazione a questi due casi. Il patron della Dolci Preziosi, Franco Cannillo, è indagato per le uova di cioccolato.
Gli inquirenti milanesi hanno considerato i tre episodi come collegati da un “vincolo di continuazione” all’interno di un presunto “disegno criminoso”. La Cassazione ha risolto la questione di competenza riguardante il caso del pandoro, mentre per gli altri due casi non sono stati sollevati conflitti e quindi gli inquirenti milanesi continueranno le indagini. L’accusa generale in questi casi riguarda la vendita di prodotti sponsorizzati da Ferragni, in particolare sui canali social, ingannando i consumatori che credevano che i ricavi sarebbero stati devoluti in beneficenza.
La Procura di Milano sarà responsabile delle indagini sul caso Chiara Ferragni – Balocco, che coinvolge i pandori di lusso e altri prodotti. Inoltre, Fabio D’Amato, stretto collaboratore dell’influencer, è indagato per truffa aggravata. La decisione è stata presa dalla Procura generale della Cassazione dopo un conflitto di competenza territoriale tra gli inquirenti milanesi e quelli di Cuneo. La Procura di Milano ha anche segnalato altri due casi di truffa aggravata in cui Ferragni è coinvolta: quello delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi e quello della bambola “Mascotte Chiara Ferragni” realizzata con Trudi. Gli inquirenti milanesi ritengono che i tre casi siano collegati da un “disegno criminoso”. La Cassazione ha risolto la questione di competenza per il caso del pandoro, mentre per gli altri due casi le indagini continueranno a Milano.