Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Pil Italia in crescita dello 0,7% nel 2023 rispetto all’anno precedente
Secondo l’Istat, il Pil italiano è cresciuto dello 0,7% nel 2023 rispetto all’anno precedente, chiudendo a +3,7% e leggermente al di sotto delle stime del governo contenute nella Nadef (+0,8%). Nel quarto trimestre del 2023, il Pil è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% in termini tendenziali. L’Istat sottolinea che il quarto trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al quarto trimestre del 2022. Questo risultato, sebbene provvisorio, fa seguito al lieve aumento registrato nel terzo trimestre (+0,1%) e determina una crescita dello 0,7% nel 2023 in termini di valori reali corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. La stima preliminare del quarto trimestre 2023 riflette una flessione del comparto primario e un aumento sia del settore industriale sia dei servizi. La componente nazionale misurata al lordo delle scorte è in diminuzione, mentre si stima un aumento della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2024 resta leggermente positiva, pari al +0,1%.
Pil Eurozona fermo nel quarto trimestre, +0,5% nel 2023
Secondo Eurostat, nel quarto trimestre del 2023 il Pil dell’Eurozona è rimasto invariato rispetto al terzo trimestre (0%). La crescita per il 2023 rispetto al 2022 è stimata allo 0,5%. Anche nell’Unione europea nel quarto trimestre il Pil è rimasto invariato, crescendo dello 0,5% nel 2023 rispetto al 2022. L’aumento tendenziale nell’ultimo trimestre del 2023 è dello 0,2%. È importante sottolineare che i dati della stima preliminare sono incompleti e soggetti a revisione. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati relativi al quarto trimestre del 2023, il Portogallo ha registrato l’aumento più elevato rispetto al trimestre precedente (+0,8%), seguito da Spagna (+0,6%), Belgio e Lettonia (entrambi +0,4%). Al contrario, sono stati registrati cali in Irlanda (-0,7%), Germania e Lituania (-0,3%).
Prezzi produzione industria in calo nel 2023, aumento nell’edilizia
Nel 2023, i prezzi alla produzione dell’industria italiana sono diminuiti in media del 5,7% rispetto all’anno precedente (+34,4% nel 2022). Questa flessione è il risultato di dinamiche differenziate sul mercato interno (-8,3%; era +42,7% l’anno precedente) e sul mercato estero (+1,9%; +12,0% nel 2022). I prezzi alla produzione per “edifici residenziali e non residenziali” sono invece cresciuti dell’1,4% in media nel 2023, mentre quelli di “strade e ferrovie” sono aumentati dell’1,2% (rispettivamente +8,2% e +8,3% nel 2022). Nel complesso, i prezzi alla produzione nell’industria italiana nel 2023 hanno registrato la più ampia flessione dal 2000, ma l’indice rimane su un livello elevato. La flessione dei prezzi nel 2023 è spiegata dalle dinamiche rilevate sul mercato interno, che riflettono soprattutto il venire meno delle tensioni sui prezzi dei prodotti energetici. Al netto di questi prodotti, i prezzi sul mercato interno sono cresciuti del 2,5% in media durante l’anno. Per le costruzioni, la decisa attenuazione della crescita dei prezzi nel 2023 riflette principalmente i ribassi dei costi dei materiali. Nel quarto trimestre del 2023, i prezzi alla produzione dell’industria sono aumentati dell’1,1% rispetto al trimestre precedente (+1,5% mercato interno, -0,3% mercato estero). A dicembre, i prezzi alla produzione dell’industria hanno registrato un calo su base mensile e un’accentuazione della flessione su base annua, principalmente a causa delle dinamiche negative dei prezzi dei prodotti energetici.