Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Delusione per la mancanza di prove nel caso del ‘mostro di Firenze’
La ricerca delle foto delle ultime vittime del ‘mostro di Firenze’ è stata un fallimento. Questa mattina, la Corte d’Assise di Firenze ha aperto dei plichi contenenti solo vestiti, presumibilmente appartenuti a Nadine Mauriot, uccisa insieme al fidanzato Jean Michel Kraveichvili a Scopeti nel settembre del 1985. Lo riporta Stefano Brogioni, giornalista investigativo che da anni segue i delitti attribuiti al cosiddetto ‘mostro di Firenze’, sulla ‘Nazione’.
I familiari delle vittime avevano sperato di trovare delle prove che potessero restituire loro un ricordo affettivo dei loro cari. Inoltre, speravano che queste prove potessero fornire nuovi elementi per le indagini sugli otto omicidi avvenuti nelle campagne intorno a Firenze tra il 1968 e il 1985.
Nonostante la delusione, gli avvocati dei familiari, Vieri Adriani e Gaetano Pacchi, assicurano che non si arrenderanno. All’interno di uno dei plichi aperti, è stata trovata la copertura interna della tenda canadese in cui si trovava la coppia francese quando venne attaccata dal killer armato di un calibro 22.
Gli avvocati Antonio Mazzeo e Valter Biscotti, che stanno anche raccogliendo elementi per richiedere la revisione della condanna del postino Mario Vanni, hanno sottolineato che la copertura interna della tenda non presenta tagli. Questo è interessante perché Giancarlo Lotti aveva accusato Vanni di aver squarciato la tenda con un coltello. Ora spetta alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Silvia Cipriani, decidere se restituire i reperti trovati nei plichi. La decisione verrà presa entro trenta giorni.
L’avvocato Adriani ha spiegato che le foto cercate non sono state trovate e che la Procura non sa nemmeno dove siano, a causa dei numerosi procedimenti aperti nel corso degli anni. Attualmente, i plichi in possesso della Corte contengono solo tre indumenti femminili e la copertura interna della tenda senza la copertura esterna. Si aspetta di verificare se, come suggerito dal pubblico ministero, ci sono reperti nel procedimento contro Giampiero Vigilanti. In ogni caso, anche in questa occasione, la giustizia sembra non uscirne vincitrice.
