Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Tre ospiti del Centro per i rimpatri di Milo fermati per gli incendi
La Polizia ha fermato tre ospiti del Centro permanenza per i rimpatri di Milo, nel Trapanese, indagati per i due incendi che hanno devastato la struttura. Si tratta di due tunisini senza precedenti penali e di un marocchino con precedenti per reati contro il patrimonio e stupefacenti. Il gip di Trapani ha convalidato il provvedimento e ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei loro confronti, accogliendo la richiesta della Procura locale.
I dettagli sugli incendi e le modalità utilizzate
I fatti risalgono al 22 gennaio scorso, quando un gruppo di stranieri ha appiccato le fiamme in alcuni locali della struttura. Inizialmente, sono state bruciate coperte, carta e plastica, che sono state introdotte nelle stanze per incendiare i materassi precedentemente accatastati. Si è sprigionata una densa nube di fumo che è rimasta intrappolata nei locali. Si è scoperto successivamente che alcuni ospiti avevano il compito di chiudere le porte delle stanze appena incendiate per aumentare la potenza distruttiva del fumo. La stessa cosa è successa in altre aree del Centro. In pochi minuti, tre settori del Cpr sono stati invasi da un fumo nero e tossico. I Vigili del fuoco hanno faticato a controllare la situazione e le operazioni di spegnimento sono durate diverse ore. Quando sembrava che la calma fosse tornata intorno alle 19, nuovi incendi sono stati appiccati con le stesse modalità e in altre parti del Centro, rendendo la maggior parte dell’edificio inagibile.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza e l’identificazione dei sospetti
Le immagini registrate dalle telecamere nelle aree comuni sono state visionate dalla Squadra mobile, che ha analizzato gli eventi e le persone coinvolte. Molti di loro avevano il volto coperto e indossavano cappucci per non essere riconosciuti. Tuttavia, i tre fermati avevano il volto scoperto e sono stati identificati. Due di loro hanno portato buste contenenti plastica e carta nei locali, mentre il terzo aveva una coperta in fiamme che è stata utilizzata per appiccare l’incendio in uno dei settori. Al momento del fermo, avvenuto il pomeriggio del 24 gennaio scorso, tutti e tre indossavano gli stessi indumenti e accessori che erano stati ripresi dalle telecamere il giorno dell’incendio.