Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
La Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel Mondo: un’occasione per riflettere
Oggi è la Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel Mondo, un momento per ricordare e riflettere sulle tragedie che hanno colpito le persone innocenti durante i conflitti armati. Tuttavia, quest’anno il sentimento di frustrazione è palpabile, poiché ci si chiede se le parole pronunciate negli anni passati abbiano avuto un reale impatto.
Stefano Parisi, presidente dell’associazione ‘Setteottobre’, esprime il suo disappunto riguardo alla retorica che spesso accompagna queste ricorrenze, senza essere seguita da azioni concrete. Si chiede perché il mondo democratico, che commemora e si commuove per le vittime civili del passato, non sia stato in grado di prevenire la violenza che incombeva su di noi. Quest’anno, Parisi invita tutti a guardare la realtà in faccia e ad affrontarla senza nasconderla.
La responsabilità di fermare la violenza
Per poter dire “mai più” e porre fine alle atrocità, è fondamentale comprendere chi sia responsabile della violenza e fino a che punto possa arrivare. Mentre celebriamo la memoria delle vittime civili, ci sono paesi che sostengono, finanziano e organizzano gli assassini. Parisi sottolinea che Hamas non solo è responsabile del massacro di 1200 cittadini israeliani, per lo più civili, avvenuto il 7 ottobre, ma è anche responsabile delle sofferenze inflitte alla popolazione palestinese di Gaza. L’organizzazione continua a minacciare attacchi orribili contro gli ebrei, senza alcun motivo se non il desiderio di sterminarli.
Dal 2005, Gaza è governata autonomamente da Hamas, che ha trasformato la regione in una fortezza mostruosa, coltivando l’odio verso gli ebrei, il fanatismo e il culto della morte. Parisi sottolinea che Hamas ha utilizzato milioni di dollari di donazioni internazionali per scopi diversi da quelli di garantire pace e prosperità ai propri cittadini. Invece, ha prodotto centinaia di attentati terribili contro civili israeliani e ha lanciato migliaia di missili contro insediamenti civili. Israele ha il diritto di difendersi per evitare la sua distruzione. Parisi sottolinea che la fine della guerra sarà possibile solo se Hamas si arrenderà e libererà tutti gli ostaggi.
Un appello per parole chiare e ferme
In conclusione, Parisi afferma che in questa Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel Mondo, è necessario parlare con chiarezza e fermezza. Non è più il momento della retorica vuota, ma dell’azione concreta. Per porre fine alle tragedie che colpiscono le persone innocenti, è fondamentale che la comunità internazionale si unisca per condannare e fermare coloro che perpetuano la violenza. Solo così potremo sperare in un futuro di pace e sicurezza per tutti.