Protesta a Roma: ‘A 30 km orari non si muore’, la richiesta per una maggiore sicurezza stradale

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Protesta a Roma: 'A 30 km orari non si muore', la richiesta per una maggiore sicurezza stradale - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione

Città 30 subito: la protesta per una mobilità più sicura

Le associazioni ambientaliste e per la sicurezza stradale hanno organizzato una manifestazione chiamata “Città 30 subito” per chiedere un cambiamento nella riforma del codice della strada e nella direttiva del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, riguardo ai limiti di velocità nei Comuni. L’obiettivo della protesta è quello di ottenere città più sicure, vivibili e a misura di persona. Le associazioni sostengono l’adozione del limite di velocità di 30 km/h in ambito urbano, poiché la velocità è la principale causa di morte sulle strade. Chiedono inoltre che eventuali deroghe a questo limite siano giustificate strada per strada.

La testimonianza di una madre: “A 30 km/h mia figlia sarebbe viva”

Durante la manifestazione, Giuseppina Piantadosi, madre di una vittima della strada, ha raccontato la tragica morte di sua figlia Carmen, avvenuta nel 2015 a Ostia. Carmen è stata investita da un’auto che viaggiava a 54 km/h mentre attraversava sulle strisce pedonali. Piantadosi sostiene che se l’auto avesse viaggiato a 30 km/h, sua figlia sarebbe ancora viva. “La probabilità di sopravvivere è una su dieci per chi viene investito a 50 km/h, a 30 km/h non si muore. È la velocità che uccide”, afferma Piantadosi. La madre di Carmen chiede un cambiamento nella legislazione per rendere le strade più sicure e proteggere la vita dei cittadini.

La risposta del sindaco di Bologna: “Andremo avanti con Città 30”

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha commentato la direttiva del ministero dei Trasporti che ammette le Zone 30 ma richiede ai Comuni di motivare la riduzione della velocità strada per strada. Lepore ha dichiarato che la proposta di Città 30 è un’idea politica per migliorare la sicurezza stradale e la vita dei cittadini. Ha sottolineato che la risposta del ministero è stata burocratica anziché politica e che i Comuni non devono essere sommersi di carte bollate. Lepore ha affermato che Bologna continuerà a sostenere Città 30 e che si daranno sei mesi di tempo per valutare l’efficacia del progetto. Ha invitato il governo a confrontarsi con le città e ad ascoltare i cittadini per migliorare il provvedimento.

Legambiente: “Continueremo la mobilitazione per una maggiore sicurezza stradale”

Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, ha sottolineato l’importanza di garantire sicurezza sulle strade per i pedoni e i ciclisti. Ha criticato il fatto che il governo Conte 1 abbia approvato decreti sulla sicurezza stradale che andavano in direzione opposta. Ciafani ha annunciato che la mobilitazione per Città 30 continuerà e che sosterranno i sindaci che si stanno impegnando in questa direzione, indipendentemente dal colore politico. Ha sottolineato che il tema della sicurezza stradale non deve essere oggetto di campagna elettorale, ma deve essere affrontato seriamente. Legambiente si impegnerà anche per garantire che la riforma del codice della strada non penalizzi chi cerca di migliorare la sicurezza sulle strade.

In conclusione, la protesta di Città 30 subito ha messo in evidenza l’importanza di adottare il limite di velocità di 30 km/h in ambito urbano per garantire una maggiore sicurezza stradale. Le associazioni e i sindaci che sostengono questa iniziativa chiedono un cambiamento nella legislazione e un impegno concreto per proteggere la vita dei cittadini. La mobilitazione continuerà per garantire una maggiore sicurezza sulle strade e per difendere l’autonomia delle amministrazioni locali in materia di mobilità sostenibile.

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