Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Previsioni economiche: crescita del PIL in aumento nel 2023
Secondo le nuove previsioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio, si prevede che il PIL crescerà dello 0,6% nel 2023, rispetto allo 0,7% indicato dalle serie trimestrali. Per l’anno in corso, si prevede un leggero aumento all’0,8%. Nonostante un primo trimestre debole a causa delle tensioni globali persistenti, si prevede che la crescita si rafforzi gradualmente, beneficiando dell’inflazione più bassa e dell’accelerazione della domanda estera. Nel 2025, si prevede che la dinamica del PIL si consolidi all’1,1%, ipotizzando un miglioramento graduale del contesto geopolitico ed economico internazionale e l’inizio della normalizzazione della politica monetaria a metà anno. Tuttavia, i rischi sono orientati al ribasso.
Rischi sfavorevoli per l’economia
Rispetto alle previsioni formulate a ottobre, si è registrata una minore crescita del PIL (due decimi di punto nella media del 2024-2025), a causa del deterioramento delle ipotesi sul commercio internazionale e dell’apprezzamento del tasso di cambio. Le prospettive economiche sono esposte a molteplici rischi sfavorevoli, principalmente di natura esogena, derivanti da fattori internazionali come la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, che potrebbero frenare il commercio globale. Il recupero degli scambi internazionali nel 2024 è fondamentale per concretizzare l’accelerazione del PIL nei prossimi anni. L’Ufficio parlamentare di bilancio segnala che l’economia è stata debole a partire dal terzo trimestre del 2022, con una variazione congiunturale di appena un decimo di punto nella media dei sei trimestri. L’Italia ha registrato una maggiore crescita rispetto alla Germania e alla Francia rispetto ai livelli pre-Covid. Gli indicatori settoriali recenti indicano una dinamica congiunturale ancora debole, con differenze significative tra settori: l’industria si contrae, il settore terziario tiene e l’edilizia si riprende rapidamente negli ultimi mesi del 2023. L’incertezza delle famiglie e delle imprese, rilevata dall’indicatore dell’Ufficio parlamentare di bilancio, è aumentata notevolmente alla fine dell’anno scorso.
Impatto dei prezzi al consumo
Secondo uno scenario costruito con il modello econometrico MeMo-It, l’Ufficio parlamentare di bilancio prevede che gli aumenti dei prezzi dei trasporti causati dagli attacchi nel Mar Rosso potrebbero incidere sui prezzi al consumo di alcuni decimi di punto percentuale nel corso di due anni. La flessione dell’inflazione rappresenta un elemento chiave del quadro macroeconomico e l’evoluzione dei prezzi dipenderà molto da variabili esterne, come i costi delle materie prime. Il 2024 si confronta con un 2023 in cui i rincari dei prezzi erano stati rapidi, quindi nel periodo invernale si prevede un effetto base sfavorevole, che potrebbe portare a un temporaneo aumento dell’inflazione nel primo trimestre. Inoltre, i prezzi degli alimentari e dei servizi avranno un effetto di trascinamento significativo sul 2024. L’Ufficio parlamentare di bilancio evidenzia anche criticità legate all’uso efficiente dei fondi del programma Next Generation EU e all’incertezza sulle politiche monetarie e sulla riforma della governance dei conti pubblici dell’Unione Europea.