Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Smentita la paternità della lettera di minacce a Gratteri e Rizza
Salvo Gregorio Mirarchi, un uomo di 32 anni di Montepaone (Catanzaro), ha negato di essere l’autore della lettera di minacce inviata dal carcere di Catanzaro all’ex Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e alla magistrata Debora Rizza. Mirarchi, attualmente detenuto nel carcere di Catanzaro per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma da fuoco, ha respinto le accuse durante l’interrogatorio di garanzia, assistito dal suo avvocato di fiducia, l’avvocato Francesco Palumbo.
Mirarchi nega le accuse durante l’interrogatorio di garanzia
Durante l’interrogatorio, Mirarchi ha risposto alle domande che gli sono state poste, sostenendo di non essere coinvolto nella scrittura o nell’invio della lettera di minacce. La missiva, inviata dal carcere di Catanzaro, minacciava di azioni violente contro i due magistrati se Mirarchi non fosse stato rilasciato. Tuttavia, al momento dell’invio della lettera, Mirarchi era già detenuto nel carcere di Catanzaro per le accuse di associazione per delinquere e detenzione illegale di arma da fuoco.
Mirarchi rimarrà detenuto in attesa della decisione del Gip di Salerno
Attualmente, Mirarchi rimarrà detenuto nel carcere di Catanzaro in attesa della decisione del Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) di Salerno, competente per il territorio. Sarà il Gip a valutare le prove presentate e a decidere se Mirarchi dovrà essere rilasciato o se dovrà continuare a scontare la sua pena nel carcere di Catanzaro.
Questo articolo è stato scritto in base all’articolo originale pubblicato da ANSA.