Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
“Una sentenza deludente” – Il padre di Stefano Feniello commenta il verdetto
Alessio Feniello, padre di Stefano, la vittima della tragica valanga che nel gennaio 2017 ha causato la morte di 29 persone, ha espresso la sua delusione riguardo alla sentenza emessa oggi. In un’intervista all’Adnkronos, Feniello ha dichiarato: “Questa non è una sentenza, è una pagliacciata“. Nonostante la condanna di tre persone, il padre di Stefano si è detto insoddisfatto, definendo le condanne “misere” e ha annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione.
“Un messaggio sbagliato” – La critica di Feniello al sistema giudiziario
Feniello ha espresso la sua indignazione riguardo alla disparità di trattamento tra i reati. Ha sottolineato che, in Italia, rubare una gallina può comportare una pena di 10 anni di carcere, mentre prendere la vita di 30 persone sembra non avere conseguenze significative. Ha commentato: “Se rubi una gallina in questo Paese ti fai 10 anni di carcere, se ammazzi 30 persone resti libero. Che messaggio passa? Che puoi uccidere e passarla liscia?“. Queste parole riflettono la frustrazione di Feniello nei confronti del sistema giudiziario italiano e la sua preoccupazione per il messaggio che questa sentenza potrebbe inviare.
“Ricorreremo in Cassazione” – La lotta per la giustizia continua
Nonostante la delusione, Alessio Feniello ha annunciato la sua determinazione nel perseguire la giustizia per suo figlio. Ha dichiarato: “Di certo ricorreremo in Cassazione“. Questo dimostra la sua volontà di non arrendersi e di continuare la battaglia legale per ottenere un verdetto che ritenga adeguato. La sua determinazione è alimentata dalla convinzione che la sentenza odierna sia stata ingiusta e che non abbia fatto giustizia per le vittime della valanga. Feniello e la sua famiglia continueranno a lottare per assicurare che il sistema giudiziario risponda adeguatamente a un crimine così grave.
In conclusione, Alessio Feniello, padre di Stefano, ha espresso la sua delusione riguardo alla sentenza emessa oggi, definendola una “pagliacciata”. Ha criticato il sistema giudiziario italiano per la disparità di trattamento tra i reati e ha annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione. La sua determinazione nel perseguire la giustizia per suo figlio rimane forte e continuerà a lottare per un verdetto che ritenga adeguato.