Israele: Netanyahu annuncia operazione a Rafah dopo evacuazione civili

Israele Netanyahu annuncia op Israele Netanyahu annuncia op
Israele: Netanyahu annuncia operazione a Rafah dopo evacuazione civili - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

Risposte su destinazione e assistenza civili

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato su social media che Israele condurrà un’operazione militare a Rafah, dopo aver permesso alla popolazione civile di lasciare le zone di combattimento. Tuttavia, il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha sollevato delle preoccupazioni riguardo al destino dei palestinesi che attualmente risiedono a Rafah. Sullivan ha sottolineato che oltre un milione di persone si trovano in un’area ristretta e ha chiesto risposte chiare su dove queste persone potranno andare e come potranno ricevere assistenza civile, come cibo, medicine, acqua e riparo.

Oms: “Attacco totale a Rafah sarebbe catastrofe”

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), un attacco militare su vasta scala a Rafah da parte di Israele avrebbe conseguenze catastrofiche. Richard Peeperkorn, rappresentante dell’OMS per Gaza e la Cisgiordania, ha affermato che un attacco del genere porterebbe il sistema sanitario sull’orlo del collasso e aggraverebbe ulteriormente la crisi umanitaria. Peeperkorn ha anche sottolineato che l’OMS ha incontrato difficoltà nel distribuire aiuti medici a Gaza a causa del rifiuto da parte di Israele di autorizzare la consegna di forniture. Solo il 40% delle missioni dell’OMS nella parte settentrionale di Gaza sono state autorizzate da novembre e questa percentuale è diminuita significativamente da gennaio. L’OMS ha sottolineato la necessità di corridoi umanitari per consentire alle organizzazioni umanitarie di svolgere il proprio lavoro anche durante i periodi di conflitto.

La trattativa sugli ostaggi e il no di Netanyahu

La trattativa per raggiungere una tregua e il rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas continua, nonostante i nuovi problemi emersi durante i negoziati. Il direttore della CIA, William Burns, il capo del Mossad, David Barnea, e il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, hanno lasciato il Cairo dopo l’ultimo round di colloqui. Tuttavia, non sono stati fissati ulteriori incontri al momento. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito la sua opposizione alle richieste di Hamas, definendole “deliranti”. Di conseguenza, Israele ha deciso di non inviare una delegazione al Cairo per i colloqui successivi. Questa decisione è stata fortemente contestata dalle famiglie degli ostaggi, che ritengono che non partecipare ai negoziati sia una condanna a morte per i loro cari. Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha dichiarato che sembra che qualcuno nel governo abbia deciso di sacrificare la vita degli ostaggi senza ammetterlo.

Queste sono le ultime sviluppi riguardanti la situazione a Rafah e i colloqui per raggiungere una tregua. Resta da vedere come si evolveranno gli eventi e se saranno trovate soluzioni per garantire la sicurezza e l’assistenza civile alla popolazione coinvolta.

Keep Up to Date with the Most Important News

By pressing the Subscribe button, you confirm that you have read and are agreeing to our Privacy Policy and Terms of Use
Change privacy settings
×