Ultimo aggiornamento il 15 Febbraio 2024 by Redazione
Confermato il blocco triennale della pesca dei ricci di mare in Puglia
La Consulta ha confermato la regolarità del blocco triennale della pesca dei ricci di mare in Puglia. Questa misura straordinaria è stata introdotta per proteggere la specie, minacciata dall’eccessivo sfruttamento a livello locale e dal rischio di estinzione. Il divieto, in vigore fino al 2025, è stato stabilito con una legge regionale approvata il 28 marzo 2023. Tuttavia, l’Avvocatura dello Stato ha contestato questa decisione davanti alla Corte Costituzionale, rappresentando la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Competenze regionali e sovranità dello Stato
Secondo la difesa di Palazzo Chigi, le Regioni non hanno il potere di imporre blocchi alla pesca. La competenza per introdurre limitazioni di questo tipo spetterebbe al Ministero dell’Agricoltura, che si occupa anche di sovranità alimentare. Inoltre, l’Avvocato dello Stato ha sottolineato che non esiste un “mare territoriale regionale” in cui le Regioni possano agire a loro discrezione. Al contrario, esiste una “sovranità dello Stato” che governa le coste continentali e insulari della Repubblica.
Modifiche alla legge e indennizzi per i pescatori
La Corte Costituzionale ha concordato con la difesa erariale, apportando alcune modifiche alla legge. I termini “mari regionali” sono stati sostituiti con “nello spazio marittimo prospiciente il territorio regionale”, mentre “mare territoriale della Puglia” è diventato “nello spazio marittimo prospiciente il territorio regionale”. Inoltre, l’espressione “da mari territorialmente non appartenenti alla Regione Puglia” è stata cambiata in “dallo spazio marittimo non prospiciente il territorio regionale”. Nonostante queste modifiche, il blocco della pesca dei ricci di mare rimane in vigore. Il governatore Michele Emiliano ha previsto indennizzi per i pescatori colpiti da questa misura.