Ultimo aggiornamento il 17 Febbraio 2024 by Redazione
Una Strategia Medica Innovativa Salva la Vita di un Paziente Affetto da Malattia Policistica
Una strategia pionieristica di trapianto sequenziale, prima di microbiota fecale e successivamente di fegato, ha portato alla salvezza di un uomo di 56 anni con una rara malattia policistica che coinvolgeva fegato e reni. Questo straordinario intervento, durato 120 giorni, è stato condotto dai medici dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con i colleghi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma.
- Il fegato del paziente aveva raggiunto un peso di 15 chili.
Un Recupero Straordinario Senza Complicanze Maggiori
“Il decorso post-operatorio del trapianto di fegato è stato scevro da complicanze maggiori, in particolare non si sono verificate infezioni di sorta. Dopo solo 20 giorni dal trapianto di fegato (e ben 120 giorni dal suo ingresso alle Molinette), il paziente è rientrato a casa, avendo anche ripreso una funzione renale tale da non necessitare per ora di dialisi,” sottolinea l’ospedale Molinette. Grazie al sostegno amorevole della moglie e della figlia, il paziente si sta riprendendo sia dal punto di vista nutrizionale che motorio. Inoltre, è stato evitato il rischio di infezioni da batteri intrattabili nel post-trapianto di fegato. Questo caso clinico di successo è stato pubblicato su ‘Transplant Infectious Disease’, ricevendo il primo riconoscimento nella letteratura scientifica internazionale.
Un Lungo Percorso di Sofferenza e Rinascita
Nell’agosto scorso il paziente era stato trasferito dalla Nefrologia dell’ospedale Martini di Torino nella Terapia intensiva epatologica dell’ospedale Molinette a seguito di scompenso ascitico e stato settico. La malattia policistica aveva compromesso gravemente la funzionalità renale, portando alla necessità di dialisi. L’ingente ingombro addominale causato da un fegato completamente sostituito da cisti, arrivato a pesare circa 15 chili, aveva generato denutrizione, versamenti addominali e colonizzazione intestinale da batteri resistenti agli antibiotici disponibili fino a quel momento, racconta l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.