Ultimo aggiornamento il 17 Febbraio 2024 by Redazione
La sindrome da morte improvvisa: cause e implicazioni
Secondo una Commissione internazionale, le morti improvvise nel mondo ammontano a 4-5 milioni all’anno, di cui 300mila in Europa. Alexei Navalny potrebbe essere stata vittima della cosiddetta “sindrome da morte improvvisa”, legata a malattie cardiache che portano a fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. Sebbene l’infarto miocardico sia la causa principale, nelle persone giovani e negli atleti assumono rilevanza le malattie ereditarie aritmogene come le cardiomiopatie e le canalopatie. La sindrome di Brugada, ad esempio, è una condizione genetica che aumenta il rischio di aritmie ventricolari maligne, potenzialmente letali per individui con cuore strutturalmente sano.
Tempistiche e manifestazioni della morte improvvisa
La morte improvvisa si verifica entro un’ora dall’insorgere dei primi sintomi, cogliendo spesso di sorpresa la vittima. Gli esperti spiegano che talvolta la persona colpita da questo evento non presenta precedenti patologie cardiache, rendendo il decesso cardiaco improvviso la prima manifestazione della malattia. Nella popolazione sopra i 40 anni, l’infarto miocardico e le malattie coronariche rappresentano la causa principale di morte improvvisa in circa il 75% dei casi, mentre le restanti situazioni sono legate a anomalie del muscolo cardiaco o dei canali ionici, spesso di natura ereditaria, che colpiscono soprattutto i giovani.
Fattori di rischio e strategie di prevenzione
Identificare le persone a rischio di arresto cardiaco improvviso rimane una sfida complessa, secondo gli esperti. Attualmente, la prevenzione e il controllo dei fattori di rischio tradizionali per le malattie cardiache (come ipertensione, ipercolesterolemia, sedentarietà, fumo e diabete) rappresentano il metodo più efficace per ridurre il numero di morti improvvise. Nonostante gli sforzi per migliorare la prevenzione, il numero di decessi improvvisi è rimasto stabile negli ultimi anni. Tuttavia, le probabilità di sopravvivenza a un arresto cardiaco potrebbero aumentare significativamente con interventi tempestivi come il massaggio cardiaco immediato e l’utilizzo di un defibrillatore prima dell’arrivo dei soccorsi, come sottolineato dagli esperti del settore.