Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 by Redazione
Sindaci Pd Chiedono l’Eliminazione del Vincolo dei Due Mandati
Il documento circolante tra i sindaci del Partito Democratico, sottoscritto da almeno una trentina di primi cittadini, potrebbe essere presentato oggi in Direzione. Si richiede l’abolizione del vincolo dei due mandati, definito come “una vera anomalia dell’ordinamento italiano”, presente solo in Portogallo (tre mandati) e in Polonia. L’obiettivo è dare mandato ai parlamentari Dem di sostenere la riforma in Parlamento. Elly Schlein sta conducendo le interlocuzioni con gli amministratori Pd, mantenendo un approccio aperto alla discussione.
- Non ci posizioniamo cristallizzate, la discussione è aperta, è la linea emersa dalla riunione.
Contenuto del Documento dei Sindaci
Il documento proposto dai sindaci, consultato dall’Adnkronos, si compone di 5 pagine e argomenta le ragioni per superare il limite dei due mandati introdotto nel 1993. Si sottolinea che attualmente esistono disparità di trattamento tra i sindaci di diversi Comuni italiani, con regole differenziate in base alla popolazione. Si evidenzia che tale situazione potrebbe violare alcune previsioni costituzionali e appare irrazionale senza una giustificazione razionale.
- Un assetto differenziato di regole potrebbe rappresentare una violazione costituzionale e irrazionalità nel sistema.
Proposte per l’Abolizione del Limite dei Mandati
Il documento dei sindaci evidenzia motivazioni politiche e di continuità amministrativa per abolire il limite dei mandati. Si sottolinea l’importanza dell’esperienza e competenza acquisite dai sindaci che hanno già servito due mandati, oltre alla stabilità politica e istituzionale che una leadership consolidata può garantire. Si propone l’abolizione del limite dei mandati non solo per i sindaci, ma anche per gli amministratori, al fine di favorire una migliore governance e una maggiore stabilità istituzionale.
- Si chiede l’eliminazione del vincolo dei mandati per gli amministratori e di dare mandato ai parlamentari del Pd di sostenere l’ordine del giorno in sede parlamentare.