Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 by Redazione
Protesta contro le Olimpiadi del cemento a Cortina: manifestanti in presidio
Cento persone provenienti da varie vallate alpine hanno svolto un presidio simbolico davanti al sito della futura pista da bob per le Olimpiadi invernali 2026 a Cortina. Lo striscione principale esprimeva il rifiuto delle “Olimpiadi del cemento”, sottolineando le preoccupazioni dei manifestanti.
- “Alle Olimpiadi del cemento,” ha ribadito il gruppo di manifestanti, evidenziando le loro preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e territoriale del progetto.
Consegna del cantiere per la pista da bob: Pizzarotti si aggiudica l’appalto
Il 19 febbraio è stata la data ufficiale di consegna del cantiere alla società Pizzarotti di Parma, vincitrice dell’appalto per la costruzione della pista da bob per un importo di 81 milioni di euro, che saliranno a 120 considerando le spese accessorie. Nonostante le polemiche, il progetto inizia con una precisa tempistica: la fase strutturale deve essere completata entro marzo 2025, un anno prima del previsto, per consentire il pre-collaudo della pista.
- “Il piano stabilito da Simico prevede 625 giorni per la realizzazione della pista da bob,*” ma l’obiettivo è anticipare i tempi per rispettare le scadenze imposte dal CIO.
Manifestanti uniti contro gli impianti insostenibili: preoccupazioni ambientali a Cortina
I manifestanti provenienti da diverse regioni, tra cui la Val Pusteria, il Tirolo, Venezia e Milano, si sono riuniti per esprimere la loro opposizione agli impianti ritenuti dannosi per l’ambiente. In particolare, la preoccupazione principale riguarda il taglio di circa 400 larici per fare spazio al cantiere, la maggior parte dei quali non secolari.
- “Uniti contro impianti insostenibili per il territorio,*” hanno dichiarato i partecipanti al raduno, evidenziando lo sconvolgimento causato dalla deforestazione e promettendo azioni di rimboschimento in un’altra area di Cortina per compensare i danni ambientali causati dal progetto.