Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 by Redazione
Roberto Salis: la speranza per il futuro di Ilaria
Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, detenuta da un anno a Budapest, si è espresso su Facebook riguardo alla situazione della figlia. In un post, Salis si è definito “speranzoso” per il futuro della militante antifascista e docente milanese di 39 anni. Ha condiviso la sua emozione in vista dell’incontro programmato con la figlia per mercoledì 21 febbraio. Salis ha espresso il suo disagio riguardo alla visita al carcere utilizzato dalla Gestapo durante la Seconda Guerra Mondiale, sottolineando la sua reticenza nel tornarvi in futuro.
- “Domani partiamo per la visita al carcere dove è detenuta Ilaria, che fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale era usato dalla Gestapo per la detenzione dei prigionieri politici. Io onestamente dopo questa visita non ci terrei tanto a ritornare in questo luogo!”
Interventi politici sulla situazione di Ilaria Salis
La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha ribadito l’importanza di continuare a sostenere il ritorno di Ilaria Salis in Italia per scontare i domiciliari. Schlein ha criticato l’inerzia della destra politica nei confronti del caso, sottolineando l’importanza dello stato di diritto che deve essere rispettato in tutta Europa. La segretaria Pd ha evidenziato la necessità che il diritto sia garantito in tutti i Paesi europei, inclusa l’Italia.
Ritardi nel coinvolgimento del governo italiano
La senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita, ha espresso la sua opinione riguardo ai presunti ritardi nel coinvolgimento del governo italiano nella vicenda di Ilaria Salis. Paita ha sottolineato che i ritardi non sono da attribuire alla famiglia, bensì al ministro Tajani, criticandone la presunta lentezza nell’affrontare la situazione. Ha evidenziato la scarsa incisività e tempestività del ministro Tajani nel gestire casi di questo genere, sottolineando la necessità di un intervento più celere e deciso.