Crollo Firenze: Asl sequestra cantiere per violazioni di sicurezza

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Crollo Firenze: Asl sequestra cantiere per violazioni di sicurezza - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 21 Febbraio 2024 by Redazione

Sequestro dell’area del cantiere a Firenze dopo il crollo mortale

La Asl di Firenze, su incarico della procura, ha messo i sigilli all’intera zona del cantiere del nuovo supermercato in via Mariti, dove il tragico crollo ha causato la morte di cinque operai e il ferimento grave di altri tre. Il sequestro è avvenuto dopo il ritrovamento dell’ultimo operaio disperso, con il Dipartimento di prevenzione della Asl Toscana Centro che ha reso l’area disponibile all’autorità giudiziaria. La procura sta conducendo un’indagine su omicidio plurimo colposo e disastro colposo legati al crollo durante la costruzione del supermercato.

  • “L’area è a disposizione dell’autorità giudiziaria”

Denunce e problematiche emerse dal cantiere di via Mariti

Bouzekri Rachimi, 56 anni, di nazionalità marocchina, è una delle vittime del crollo. Il fratello di una delle vittime magrebine ha evidenziato condizioni di lavoro precarie, con paghe basse e parte del salario non dichiarato. Questo scenario, diffuso nel settore edilizio, si concentra soprattutto nei subappalti e coinvolge la manodopera extracomunitaria, aggiungendo preoccupazioni sulla sicurezza sul lavoro.

Al prossimo Consiglio dei ministri si discuterà di nuove norme per affrontare queste criticità. Si prevede un intervento mirato per contrastare l’illegalità diffusa nei subappalti, con un’attenzione particolare al sommerso, ai contratti di lavoro e alla formazione sulla sicurezza.

  • “Paghe basse e la metà a nero: lo denuncia il fratello di una delle vittime magrebine”

Recupero dell’ultimo disperso e prospettive future

Il corpo dell’ultimo operaio disperso è stato recuperato, portando il bilancio definitivo a cinque morti e tre feriti gravi. Le operazioni di ricerca sono state complesse, con i vigili del fuoco che hanno impiegato diversi giorni per individuare la vittima. Il fratello di una delle vittime ha raccontato la dura realtà del lavoro nel cantiere, sottolineando le difficoltà economiche e le condizioni precarie.

I familiari delle vittime sono in attesa delle procedure per l’identificazione e il riconoscimento dei corpi. Si prevede una cerimonia funebre collettiva con rito islamico a Firenze, prima del rimpatrio delle salme nei rispettivi paesi d’origine. Le indagini della procura continuano a focalizzarsi sulla sicurezza sul lavoro e sul rispetto dei contratti, con l’obiettivo di individuare le responsabilità e comprendere le cause del crollo.

  • “Era un lavoro duro, non guadagnava tanto, metà soldi glieli davano regolarmente, l’altra metà erano in nero”

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