Primi segnali di accordo tra Hamas e Israele sugli ostaggi

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Primi segnali di accordo tra Hamas e Israele sugli ostaggi - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 21 Febbraio 2024 by Redazione

Progressi verso un nuovo accordo sugli ostaggi, afferma Benny Gantz

Il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, ha annunciato che ci sono segnali positivi riguardo a un nuovo accordo sugli ostaggi. In una dichiarazione trasmessa dal ministero della Difesa, Gantz ha dichiarato: “Ci sono i primi segnali di progresso verso un nuovo accordo sugli ostaggi. Siamo davanti a un’operazione a Rafah, che inizierà dopo l’evacuazione della popolazione dalla zona. Se non ci sarà un piano per liberare gli ostaggi, opereremo anche durante il Ramadan”.

Impegno continuo di Israele per il ritorno degli ostaggi

Durante una conferenza stampa, Gantz ha confermato che ci sono attualmente “tentativi in corso” per favorire un nuovo accordo sugli ostaggi, definendo i segnali come “promettenti”. In risposta alle dichiarazioni del ministro delle Finanze Smotrich, che ha affermato che la liberazione degli ostaggi non è la priorità, Gantz ha assicurato che Israele continuerà a cercare soluzioni per riportare a casa gli ostaggi: “Israele non smetterà di cercare una strada e non perderà alcuna occasione per riportare a casa le nostre ragazze e i nostri ragazzi”.

Critiche del presidente Isaac Herzog e aperture del valico di frontiera di Karni

Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha criticato aspramente Smotrich per aver minimizzato l’importanza del ritorno degli ostaggi, sottolineando che salvare i prigionieri è una priorità assoluta. Herzog ha dichiarato: “Non esiste ‘mitzvah’ più grande nel giudaismo di salvare i prigionieri. Si può discutere sul modo in cui raggiungere l’obiettivo, ma invito l’opinione pubblica e soprattutto i funzionari eletti a tenere conto dei sentimenti delle famiglie degli ostaggi”.

Nel frattempo, le autorità israeliane si preparano ad aprire il valico di frontiera di Karni con la Striscia di Gaza per consentire un maggiore afflusso di aiuti umanitari nella regione settentrionale dell’enclave, come riportato da fonti di Tel Aviv all’emittente Abc News.

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