Ultimo aggiornamento il 23 Febbraio 2024 by Redazione
Bocciatura dell’emendamento sul terzo mandato: il braccio di ferro in Senato
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha assistito all’epilogo di una battaglia politica sul terzo mandato, con la maggioranza che ha respinto l’emendamento proposto dalla Lega. 16 voti contrari provenienti da Fdi, Fi, Pd, M5S e Avs hanno sconfitto i 4 voti favorevoli (tra cui quello di Italia Viva), con un astenuto e l’assenza di Azione al momento del voto.
16 voti contrari provenienti da Fdi, Fi, Pd, M5S e Avs
4 voti favorevoli tra cui quello di Italia Viva
Un astenuto e l’assenza di Azione al momento del voto
La reazione della Lega di Matteo Salvini
La Lega, che inizialmente sosteneva il terzo mandato per i presidenti di Regione, ha dovuto fare i conti con il rifiuto degli alleati all’emendamento proposto da senatori veneti. Il governo ha preferito non esprimersi sul testo, lasciando libertà di voto ai parlamentari. Tuttavia, ha emesso un “parere negativo” sull’ampliamento del mandato ai sindaci dei grandi comuni, spingendo la Lega a ritirare il proprio emendamento. Questa mossa è stata motivata dal desiderio di non mettere in discussione il sostegno al governo.
La Lega ritira il proprio emendamento dopo il “parere negativo” del governo
Scelta motivata dal desiderio di non mettere in discussione il sostegno al governo
Reazioni e prospettive future
Le opposizioni criticano la manovra della maggioranza, evidenziando un gioco politico che mette a rischio le istituzioni. Mentre la Lega non esclude di ripresentare le proposte in futuro, le opposizioni rimangono scettiche sul conflitto interno alla maggioranza. Il dibattito si infiamma ulteriormente con dichiarazioni come quella di Roberto Calderoli, che difende la posizione della Lega sulla questione dei mandati politici.
Le opposizioni criticano il gioco politico della maggioranza
La Lega non esclude di ripresentare le proposte in futuro
Dichiarazioni di Roberto Calderoli sulla questione dei mandati politici