Ultimo aggiornamento il 14 Marzo 2024 by Giordana Bellante
Un’esclusiva cronaca di un’operazione della Polizia di Stato di Sondrio
In un mondo sempre più connesso attraverso i social media, non è raro vedere persone vantarsi di stili di vita controversi. Tuttavia, ci sono casi in cui la realtà dietro queste ostentazioni è molto più oscura di quanto si possa immaginare. È il caso dell’operazione condotta dalla Polizia di Stato di Sondrio a Livigno, Torino e in Francia, che ha portato all’esecuzione di undici misure cautelari nei confronti di individui coinvolti in una rete di distribuzione di cocaina, con tanto di armi d’assalto e contanti provenienti dal traffico di droga esibiti sui social.
Un business letale tra le piste da sci: l’inquietante scoperta della Polizia
Il gruppo criminale, come ricostruito dagli inquirenti, non esitava a spacciare droga persino sulle piste da sci di Livigno, trasformando un paradiso invernale in uno scenario di illegalità e pericolo. Ancor più allarmante è emerso che la rete coinvolgeva anche donne, le quali non esitavano a vendere droga in presenza dei propri neonati. Un’immagine sconvolgente che mette in luce il lato più oscuro di un business criminale che non conosce limiti.
Il legame con la mafia albanese: un’intreccio inquietante di interessi criminali
L’indagine ha svelato che gli arrestati erano in contatto con un latitante ricercato per omicidio, il quale aveva legami con la mafia albanese di Scutari. Quest’ultima, attratta dalle opportunità economiche offerte da Livigno, aveva stretto una pericolosa collaborazione con il gruppo criminale, contribuendo a diffondere terrore e illegalità nella regione. La vicenda si rivela così essere non solo un caso di traffico di droga, ma anche un intricato intreccio di interessi criminali che coinvolgono più attori, alimentando un ciclo di violenza e degrado.