Ultimo aggiornamento il 14 Marzo 2024 by Francesca Monti
La Decisione del Tribunale del Riesame di Catania
La 58enne Paola Pepe si trova attualmente ai domiciliari, obbligata ad indossare un braccialetto elettronico, in seguito all’arresto datato 22 febbraio. È stata accusata di circonvenzione di incapaci e di omicidio aggravato nei confronti della prozia ottantenne Maria Basso. Il Tribunale del riesame di Catania ha respinto la richiesta del suo avvocato, confermando l’ordinanza di custodia cautelare.
Le Indagini e le Ipotesi della Procura
Secondo le indagini condotte dai carabinieri di Aci Castello, l’accusa sostiene che Paola Pepe abbia causato la morte della prozia al fine di ottenere la sua eredità. La Procura ha coordinato un’inchiesta che ha portato alla luce dettagli scioccanti: prima della morte di Maria Basso, l’indagata l’avrebbe portata a pranzo, dove l’anziana avrebbe mangiato cibi non adatti alla sua condizione di salute. Questa scorretta alimentazione avrebbe provocato una polmonite “ab ingesti”, portando alla morte della anziana secondo le autorità.
La Difesa di Paola Pepe e Le Sue Controverse
L’avvocato di Paola Pepe, Carmelo Peluso, ha respinto le accuse sostenendo che tra le due donne ci fosse un legame affettuoso. Infatti, la prozia Maria considerava Paola come una figura materna, partecipando insieme a viaggi e vacanze. Inoltre, l’avvocato ha contestato l’ipotesi che la signora Basso sia deceduta a causa di cibo non adatto alla sua condizione fisica, affermando che non si sarebbe mai potuta uccidere una persona disfagica facendole ingerire cibi solidi. L’avvocato ha sottolineato che il cibo era stato opportunamente preparato per agevolare la deglutizione, come fatto in passato senza conseguenze negative.