Ultimo aggiornamento il 14 Marzo 2024 by Giordana Bellante
La Sentenza Confermata dalla Cassazione
La condanna a cinque anni per Andrea Palmeri, noto come “il generalissimo”, skinhead e leader degli ultras del Lucca Calcio, è diventata definitiva. Dal 2014, Palmeri è stato impegnato nel combattere tra i filorussi nel Donbass. La Cassazione ha ratificato le sentenze di primo e secondo grado emesse dal Tribunale di Genova. L’accusa a carico di Palmeri riguardava il reclutamento e l’istruzione di mercenari per partecipare ai combattimenti in Ucraina.
Le Parole di Andrea Palmeri sulla Sentenza
In merito alla sentenza, Andrea Palmeri ha condiviso il suo pensiero sulla sua pagina Facebook. Ha dichiarato di essere accusato ingiustamente di mercenariato e reclutamento, sottolineando la sua estraneità a tali reati. Palmeri ha affermato che, nonostante il verdetto, la sua evoluzione politica e umana negli anni è evidente. Ha espresso la sua determinazione nell’aiutare la popolazione, organizzare eventi culturali, fornire informazione libera e svolgere attività lavorative in Russia, nonostante la condanna. Invitando amici e conoscenti a visitarlo in Russia, ha sottolineato la bellezza del Paese e la sua dichiarata volontà di continuare il proprio impegno, nonostante le avversità.
Origini dell’Indagine e Contesti Ulteriori
L’inchiesta sul caso di Andrea Palmeri ebbe inizio nell’ottobre 2013, quando emersero collegamenti con il mondo ultrà di estrema destra. Il pm Federico Manotti, del pool antiterrorismo della Procura di Genova, si occupò del caso, avviando l’istruttoria a seguito della comparsa di scritte in onore di Erick Priebke alla Spezia, comandante delle SS condannato per la strage delle Fosse Ardeatine. Attraverso intercettazioni, emerse il coinvolgimento di Palmeri nel conflitto del Donbass e nell’addestramento di mercenari, portando alla luce aspetti inediti della vicenda e delle connessioni sottostanti.