Ultimo aggiornamento il 25 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi
Introduzione:
Nonostante le avverse condizioni meteorologiche e le temperature rigide, migliaia di persone si sono riunite sul pratone di San Martino di Monte Sole, a Bologna, per celebrare il 25 aprile. Un’affluenza eterogenea, composta da famiglie, gruppi di giovani e persone anziane, accompagnate da figli e nipoti, ha reso omaggio alle vittime della strage di Monte Sole, avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale.
1. ‘omaggio alle vittime di Marzabotto e l’apertura della cerimonia
‘evento commemorativo ha avuto inizio con la deposizione di corone d’alloro a Marzabotto, in memoria delle 770 persone uccise nell’area di Monte Sole tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre del 1944. Questo gesto simbolico ha aperto la mattinata, che è proseguita con un concerto dei cori *Le Chemin des Femmes e Le Core e una funzione religiosa officiata dalla Piccola Famiglia dell’Annunziata.*
2. Gli interventi dal palco e i discorsi commemorativi
Dopo il concerto e la funzione religiosa, diversi oratori si sono alternati sul palco per tenere discorsi commemorativi e riflessioni sul significato del 25 aprile. Tra questi, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, hanno sottolineato l’importanza di preservare la memoria storica e i valori di libertà e democrazia che il Giorno della Liberazione rappresenta.
3. La partecipazione popolare e il valore della memoria collettiva
La giornata di celebrazioni a San Martino di Monte Sole ha testimoniato la forte partecipazione popolare e il desiderio collettivo di ricordare e onorare le vittime della strage di Monte Sole. Nonostante il maltempo e le temperature rigide, la comunità si è stretta intorno ai valori fondamentali della libertà e della democrazia, rinnovando l’impegno a tramandare la memoria storica alle future generazioni.
La presenza di persone di tutte le età, dagli anziani che hanno vissuto quegli eventi ai giovani che ne hanno sentito parlare, ha dimostrato come la memoria collettiva possa essere un collante sociale e un monito contro le derive autoritarie e totalitarie. La giornata del 25 aprile a San Martino di Monte Sole è stata, quindi, non solo un’occasione per commemorare il passato, ma anche un’opportunità per riflettere sul presente e sul futuro, rafforzando il legame tra le diverse generazioni e rinnovando l’impegno verso i valori fondamentali su cui si fonda la nostra società.