Processo per presunto stupro di gruppo a Tempio Pausania, riprendono le udienze dopo un mese di pausa

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Processo per presunto stupro di gruppo a Tempio Pausania, riprendono le udienze dopo un mese di pausa - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Aprile 2024 by Giordana Bellante

Introduzione:
Dopo un mese di sospensione, riprendono a Tempio Pausania le udienze del processo a porte chiuse per il presunto stupro di gruppo contestato a Ciro Grillo e a tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. La notte incriminata risale al 16-17 luglio 2019, presso la villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo. A denunciare i quattro è una studentessa italo-norvegese, all’epoca dei fatti minorenne, che avrebbe subito violenza sessuale da parte di tutti gli imputati. Una sua amica, sempre nella residenza in Costa Smeralda, sarebbe stata invece vittima di tre di loro.

Prima parte: Le udienze in programma e l’acquisizione delle trascrizioni

Il processo riprenderà giovedì 2 maggio alle 11.30, per proseguire poi venerdì 3 dalle 10.00. Davanti al collegio presieduto da Marco Contu, sono attesi i periti e i tecnici della difesa e della parte civile. Nel corso delle due udienze, verranno acquisite le trascrizioni dei messaggi che la principale accusatrice dei quattro si è scambiata con la sua amica norvegese e con altre persone a lei vicine.

Si preannunciano due udienze molto tecniche, in cui i vari periti indicheranno gli stralci di conversazioni da acquisire, estrapolati dai telefonini sia degli imputati che della presunta vittima, relativi alle ore e alle giornate successive alla notte in cui sarebbero avvenute le violenze.

Seconda parte: Lo scambio di battute tra la ragazza italo-norvegese e le amiche

Il pool di avvocati della difesa ha individuato uno scambio di battute in cui la ragazza italo-norvegese parla con le amiche e commenta la serata del 17 luglio trascorsa con il gruppo di genovesi, prima al Billionaire di Porto Cervo, poi nella villetta a Cala di Volpe.

Nell’ultima udienza dell’8 marzo, era stata sentita la migliore amica norvegese della studentessa. Con l’aiuto di una traduttrice, la ragazza aveva risposto alle domande del procuratore Gregorio Capasso e degli avvocati difensori, riguardo proprio lo scambio di messaggi del 17 luglio, a poche ore dal presunto stupro.

Terza parte: Le conversazioni al vaglio dei giudici

Circa quattro cartelle di trascrizioni sono state affidate ai periti, che dovranno esaminare un fitto scambio di chiamate, messaggi scritti e registrazioni vocali nei quali la studentessa si era confidata con l’amica. In particolare, la ragazza avrebbe detto di non essere riuscita a dire di no e ad opporsi alle presunte violenze sessuali.

Una parte di queste conversazioni verrà segnalata ai giudici per l’acquisizione nel fascicolo processuale. Il processo, che si svolge a porte chiuse per tutelare la riservatezza delle parti coinvolte, proseguirà nelle prossime settimane con l’audizione di altri testimoni e periti.

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