Il metodo unico del vocal coach Pachy Scognamiglio: capovolgere i cantanti per sbloccare la voce e mettere il dolore al servizio degli altri

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Il metodo unico del vocal coach Pachy Scognamiglio: capovolgere i cantanti per sbloccare la voce e mettere il dolore al servizio degli altri - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 2 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Pachy Scognamiglio è il vocal coach più amato dalle star italiane, con un metodo unico che prevede di mettere i cantanti a testa in giù per liberare la voce dalle rigidità. Tra i suoi allievi ci sono Mahmood, Emma, Big Mama, Alfa, Sangiovanni, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, La Sad, Mannini, Elodie, Fabri Fibra, Marracash, Madame e molti altri. Il suo rapporto speciale con gli artisti nasce dalla sofferenza, avendo convissuto con la fibromialgia per gran parte della sua vita. In questa intervista, Pachy racconta la sua storia e il suo metodo di lavoro.

Il metodo heART voice: una fuga dalle rigidità per liberare la voce

Pachy Scognamiglio ha sviluppato un metodo unico per liberare la voce dei suoi allievi, chiamato heART voice. Questo metodo prevede di mettere i cantanti a testa in giù, ispirandosi all’Antigravity Yoga, che utilizza un’amaca particolare per stare in sospensione. In questo modo, il corpo si libera dalle rigidità che bloccano la voce.

Il metodo heART voice è una pratica sportivo-musicale, che tiene conto anche della parte emotiva. Gli artisti vivono sulle montagne russe, hanno l’ansia di fare grandi numeri, ma devono rimanere sé stessi. Pachy è una figura di sostegno per loro, che li aiuta a trovare la loro voce e a esprimersi al meglio.

La storia di Pachy: dal sogno di diventare un cantautore alla fibromialgia

Pachy sognava di diventare un cantautore di successo. A 23 anni si è trasferito da Castellamare di Stabia a Milano per inseguire il suo sogno, dopo aver frequentato una scuola di musical a Sorrento. Tuttavia, il sogno è stato spezzato dalla malattia.

Il corpo di Pachy ha iniziato a fare capricci. Il mal di schiena di cui soffriva fin dall’adolescenza è diventato sempre più forte, fino a diventare un mal di testa cronico. Si sono aggiunti la fotosensibilità e il formicolio alle braccia. Faceva fatica a camminare, a deglutire, a parlare, figuriamoci a cantare. Ma la cosa più dolorosa è stata la disperata ricerca di una diagnosi.

Dopo aver girato per medici e aver ricevuto diverse diagnosi, tra cui un inizio di sclerosi multipla, a 26 anni Pachy ha scoperto di avere la fibromialgia. Non voleva tornare a Castellamare, sapeva che sarebbe finito su un letto “a fare la muffa”. Piano piano ha imparato a lenire il dolore con lo yoga, la fisioterapia, l’ipnosi, la psicoterapia. Ha studiato un protocollo per recuperare la voce, almeno per insegnare. Seguendo la mappa dei suoi dolori, è riuscito a scoprire connessioni tra corpo e voce mai esplorate da altri.

Gli allievi famosi di Pachy: da Mahmood a Madame

Il primo allievo famoso di Pachy è stato Mahmood, che aveva appena finito Factor e frequentava la scuola Cpm di Milano. Pachy lo ha accompagnato a Sanremo Giovani nel 2016 e poi a quello del 2018, dove ha vinto con “Gioventù bruciata”.

Dopo Mahmood, è arrivata Elodie, che era entusiasta del metodo di Pachy e lo ha sponsorizzato con le colleghe. Poi è arrivata Madame, una cantautrice straordinaria che aveva paura che Pachy potesse snaturarla. Questa preoccupazione è sintomo di intelligenza, secondo Pachy, che è attento a tutelare l’unicità dei suoi allievi.

Durante Sanremo, Pachy ha seguito otto artisti, facendo il giro degli alberghi la mattina e all’Ariston la sera. Ha seguito anche Sangiovanni, che ha deciso di fermarsi per recuperare le energie. Pachy è stato tra le persone che gli ha consigliato di prendere una pausa, perché si fa pesare ai giovani artisti il successo, come se non avessero diritto a momenti di difficoltà.

Pachy è generoso, non ha potuto fare il cantante e si è messo al servizio degli altri. Quando torna a casa dopo aver aiutato gli artisti, si sente bene. La malattia ora è diventata una coinquilina scomoda, ma quando lavora e è ispirato, non sente più il dolore.

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