Ultimo aggiornamento il 10 Maggio 2024 by Francesca Monti
Durante il corteo di contestazione contro gli Stati Generali della Natalità, tenutosi a Roma, si sono verificati momenti di tensione che hanno portato al ferimento di due agenti di polizia e di una manifestante. Il corteo, organizzato da collettivi femministi e da altri movimenti sociali, aveva l’obiettivo di denunciare le politiche demografiche del governo italiano e di chiedere maggiori investimenti per il welfare, l’istruzione e la sanità.
La tensione è nata quando un gruppo di manifestanti ha deviato il percorso previsto per raggiungere via della Conciliazione, dove era in programma l’intervento di Papa Francesco. Le forze dell’ordine hanno cercato di bloccare il corteo e di impedire l’accesso a via della Conciliazione, ma i manifestanti hanno reagito con lanci di oggetti e con cariche.
Secondo le testimonianze raccolte dai collettivi femministi, una manifestante è stata colpita alla testa da un proiettile di gomma sparato dalle forze dell’ordine e portata via con l’ambulanza. La polizia, dal canto suo, ha confermato il ferimento di due agenti, ma non ha fornito ulteriori dettagli sulle dinamiche degli scontri.
Il corteo di protesta contro gli Stati Generali della Natalità
Il corteo di contestazione contro gli Stati Generali della Natalità, organizzato da collettivi femministi e da altri movimenti sociali, aveva l’obiettivo di denunciare le politiche demografiche del governo italiano e di chiedere maggiori investimenti per il welfare, l’istruzione e la sanità.
Secondo gli organizzatori del corteo, le politiche demografiche del governo, volte a incentivare la natalità attraverso la concessione di bonus e di agevolazioni fiscali, sono del tutto inadeguate e non tengono conto delle reali esigenze delle donne e delle famiglie.
In particolare, i collettivi femministi hanno denunciato la mancanza di servizi per l’infanzia, la difficoltà di conciliare il lavoro con la cura dei figli, la precarietà del lavoro femminile e la violenza di genere, che rappresentano ostacoli insormontabili per la realizzazione del desiderio di maternità.
Per questi motivi, i manifestanti hanno chiesto al governo di investire maggiori risorse per il welfare, l’istruzione e la sanità, di creare posti di lavoro stabili e di garantire l’uguaglianza di genere in tutti i settori della vita sociale, economica e politica.
Gli scontri durante il corteo di protesta
La tensione è nata quando un gruppo di manifestanti ha deviato il percorso previsto per raggiungere via della Conciliazione, dove era in programma l’intervento di Papa Francesco. Le forze dell’ordine hanno cercato di bloccare il corteo e di impedire l’accesso a via della Conciliazione, ma i manifestanti hanno reagito con lanci di oggetti e con cariche.
Secondo le testimonianze raccolte dai collettivi femministi, una manifestante è stata colpita alla testa da un proiettile di gomma sparato dalle forze dell’ordine e portata via con l’ambulanza. La polizia, dal canto suo, ha sottolineato la necessità di garantire la sicurezza pubblica e di impedire l’accesso a via della Conciliazione.
In ogni caso, gli scontri durante il corteo di protesta contro gli Stati Generali della Natalità hanno rappresentato un momento di tensione e di conflitto sociale, che ha messo in luce le divisioni e le contraddizioni che attraversano la società italiana.