Ultimo aggiornamento il 13 Maggio 2024 by Giordana Bellante
Un’ingiustizia è stata commessa ai danni di uno studente che si era guadagnato il diritto di partecipare al programma di scambio culturale Erasmus+, ma che è stato escluso a causa di un criterio di selezione non preventivamente specificato dalla scuola. La storia si svolge presso l’istituto comprensivo “Zippilli-Noé Lucidi” di Teramo, dove la famiglia dello studente ha deciso di ricorrere al TAR per ottenere giustizia.
Prima parte: La vicenda e il ricorso al TAR
“Erasmus+ negato a uno studente meritevole: il motivo è la mancanza di continuità scolastica”
Lo studente in questione aveva partecipato a una selezione per il progetto Erasmus+, che prevedeva la possibilità di svolgere un periodo di studio all’estero. Dopo aver superato brillantemente sia la prova scritta che quella orale, lo studente si era classificato primo in graduatoria, guadagnandosi così il diritto di partire per la Grecia nel mese di giugno per migliorare la propria conoscenza della lingua inglese.
Tuttavia, la scuola aveva deciso di attribuire dieci punti in più agli studenti che avevano espresso la volontà di proseguire il proprio percorso di studi all’interno dell’istituto comprensivo “Zippilli-Noé Lucidi“. Questo criterio di selezione, che non era stato specificato nella domanda di partecipazione al concorso, aveva fatto scivolare lo studente dal primo al quarto posto, escludendolo di fatto dal programma Erasmus+.
La famiglia dello studente si era così rivolta al TAR dell’Aquila, tramite gli avvocati Lorenzo De Gregoriis ed Emiliano Mario Laraia, per chiedere l’annullamento della graduatoria relativamente alla parte in cui erano stati attribuiti i dieci punti per la “continuità scolastica”.
Seconda parte: La sentenza del TAR e le conseguenze
“Il TAR condanna la scuola per la penalizzazione dello studente: una sentenza importante a tutela dei diritti”
Il TAR aveva accolto il ricorso presentato dalla famiglia, condannando la scuola e annullando gli atti nella parte in cui era stata attribuita la penalizzazione per la mancanza di continuità scolastica. Per l’avvocato De Gregoriis, si trattava di una sentenza importante, che stigmatizzava l’operato dell’amministrazione scolastica, la quale non aveva agito nel rispetto dei canoni di imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa, e che aveva causato un danno a uno studente.
La sentenza del TAR aveva avuto importanti conseguenze, non solo per lo studente escluso dal programma Erasmus+, ma anche per l’intero sistema scolastico. Innanzitutto, la scuola era stata obbligata a riaprire la selezione, questa volta specificando chiaramente i criteri di attribuzione del punteggio. Inoltre, la sentenza aveva rappresentato un importante precedente a tutela dei diritti degli studenti, che non potevano essere penalizzati per scelte legittime, come quella di proseguire gli studi in un’altra scuola.