Liberazione di Chico Forti: una vittoria diplomatica Italiana dopo 24 anni di detenzione negli USA

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Liberazione di Chico Forti: una vittoria diplomatica Italiana dopo 24 anni di detenzione negli USA - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 18 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

Dopo un lungo e tenace impegno diplomatico, il governo Italiano ha ottenuto l’autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti, ex surfista e produttore televisivo Trentino condannato all’ergastolo negli Stati Uniti per un omicidio premeditato. Questo risultato è stato annunciato dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita alla Casa Bianca, dove ha discusso con il presidente Joe Biden le priorità dell’agenda del G7, di cui l’Italia ha la presidenza di turno.

La storia di Chico Forti e la condanna per omicidio

Chico Forti, nato a Trento nel 1955, dopo aver partecipato e vinto una grossa somma di denaro al quiz televisivo Telemike, si trasferì negli Stati Uniti per inseguire il sogno americano. Qui divorziò dalla moglie italiana e si sposò con una modella americana, Heather Crane, e iniziò una carriera sportiva nel windsurf, che dovette interrompere a causa di un incidente automobilistico. Successivamente, Forti si dedicò alla produzione di filmati di sport estremi.

La vita di Forti negli Stati Uniti prese una svolta drammatica nel 1998, quando venne accusato dell’omicidio di Anthony “Dale” Pike, un imprenditore australiano ucciso con un colpo d’arma da fuoco alla testa a Miami. Pike era volato nella città della Florida per discutere una proposta di accordo tra Forti e suo padre, Tony Pike, che aveva accettato di vendergli un resort a Ibiza, diventato famoso durante gli anni ’80.

Secondo l’accusa, Tony Pike soffriva di demenza e Forti avrebbe tentato di raggirarlo. Messo alle strette, Forti ammise di aver prelevato Pike all’aeroporto, ma negò sempre di avergli sparato, affermando di averlo lasciato in un ristorante. Tuttavia, una prova chiave utilizzata per collegare Forti all’omicidio fu la sabbia trovata nella sua macchina, una sabbia tipica della spiaggia dove fu trovato il corpo di Pike.

Nel 2000, Chico Forti venne condannato all’ergastolo da un tribunale della Florida per l’omicidio di Dale Pike, nonostante si fosse sempre dichiarato innocente. Da allora, Forti ha trascorso 24 anni di detenzione negli Stati Uniti, lontano dalla sua famiglia e dal suo paese natale.

‘impegno diplomatico Italiano e la liberazione di Chico Forti

Negli ultimi anni, vari governi Italiani si sono prodigati per far tornare Forti in Italia a scontare la sua pena, ma solo il governo Meloni è riuscito a concretizzare questi sforzi. Grazie a un’intensa attività diplomatica e alla collaborazione con lo Stato della Florida e con il governo degli Stati Uniti, è stata firmata l’autorizzazione al trasferimento di Chico Forti in Italia.

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato su il risultato ottenuto dal governo Italiano: “Uno straordinario risultato del Governo e della diplomazia italiana. Orgoglioso dei nostri funzionari. In silenzio continuiamo a raggiungere risultati importanti”. Anche il vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha espresso la sua soddisfazione per la liberazione di Chico Forti: “È un’ottima notizia, frutto anche dell’impegno e della serietà del governo. Altra promessa mantenuta”.

Anche i familiari di Chico Forti hanno espresso la loro gioia per la notizia del trasferimento in Italia. Franco Ianeselli, sindaco di Trento, la città natale di Forti, ha dichiarato: “In questi anni la lontananza da casa ha reso la detenzione di Chico ancora più dura. Ora comincia per lui una nuova vita, nel suo Paese, vicino ai suoi cari. Finalmente l’auspicio.

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