Il grido di giustizia di un padre per il figlio tiktoker vittima di cyberbullismo: Esposto in Procura per istigazione al suicidio

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Il grido di giustizia di un padre per il figlio tiktoker vittima di cyberbullismo: Esposto in Procura per istigazione al suicidio - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 20 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

Contesto: Matteo Plicchi, il padre di Vincent, un giovane tiktoker bolognese di 23 anni che si è tolto la vita in diretta social lo scorso autunno, ha presentato un esposto in Procura insieme all’avvocato Daniele Benfenati. ‘obiettivo è far luce sulle circostanze che hanno portato al tragico gesto di Vincent, vittima di cyberbullismo, e assicurare alla giustizia i responsabili.

La richiesta di giustizia di un padre per il figlio tiktoker

Matteo Plicchi, con profonda determinazione, ha ribadito la necessità di indagini approfondite e di una giustizia equa per il figlio Vincent. Il giovane, divenuto una star del web grazie ai suoi video ispirati a un personaggio di un videogioco, è stato vittima di una spirale di odio e violenza virtuale che lo ha portato a compiere l’estremo gesto.

“Chiediamo che i responsabili della morte di Vincent siano individuati e che si dia un segnale forte alla comunità”, ha dichiarato Plicchi. “Se qualcuno fa del male alle persone, anche online, deve esserci una conseguenza. Altrimenti, tutti si sentiranno autorizzati a continuare così, diffondendo odio senza neanche rendersi conto di ciò che stanno facendo”

‘esposto presentato in Procura mira a far luce sulle circostanze che hanno portato al suicidio di Vincent e a individuare eventuali responsabilità per istigazione al suicidio, oltre che per stalking e diffamazione. messaggi che Vincent ha lasciato e che sono stati raccolti dai suoi cari saranno ora al vaglio della Procura, che potrà effettuare tutte le verifiche del caso.

La storia di Vincent, tra sogno e incubo sul web

La storia di Vincent è quella di un sogno che si trasforma in incubo. Il giovane, appassionato di videogiochi, aveva trovato nel web un modo per esprimere la sua creatività e condividere la sua passione con altri. Grazie ai suoi video, in cui si vestiva come un personaggio di un videogioco, era riuscito a conquistare una vasta platea di fan e a diventare una star del web.

Tuttavia, la popolarità virtuale ha portato con sé anche una serie di insidie e pericoli. Vincent aveva conosciuto online una ragazza e aveva cominciato a scambiarsi con lei messaggi in chat. La ragazza gli aveva detto di essere maggiorenne, ma in realtà aveva solo 17 anni. Da lì, sono iniziate una serie di false accuse di pedofilia, minacce e persecuzioni vere e proprie che hanno portato Vincent a un profondo stato di disperazione.

La vicenda di Vincent ha riportato l’attenzione sul fenomeno del cyberbullismo e sulla necessità di tutelare i più giovani e i più fragili dagli abusi e dalle violenze del web. In occasione dell’inaugurazione di un murale in memoria di Vincent, sulla parete esterna della palestra delle scuole Pepoli, nel parco della Lunetta Gamberini a Bologna, Matteo Plicchi ha voluto ricordare il figlio e lanciare un appello affinché la sua storia possa servire a prevenire e contrastare il fenomeno del cyberbullismo.

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