Ultimo aggiornamento il 21 Maggio 2024 by Giordana Bellante
Contesto:
In questo articolo, verranno rielaborate le informazioni riguardanti il processo per l’omicidio a colpi d’ascia avvenuto a Porto Torres il 26 febbraio 2022. Saranno forniti dettagli sulle richieste di condanna, sulle fasi del processo e sull’accaduto che ha portato a questa tragica situazione.
La richiesta di ergastolo e le aggravanti per Fulvio Baule
Prima parte:
Titolo: “La pm chiede l’ergastolo per Fulvio Baule: un dramma familiare sfociato nella tragedia”
Inizia il processo a carico di Fulvio Baule, il 42enne di Ploaghe accusato di aver ucciso a colpi d’ascia i suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, e di aver ridotto in fin di vita la moglie, Ilaria Saladdino, dalla quale si era appena separato. La richiesta di condanna avanzata dalla pm Enrica Angioni durante l’udienza in Corte d’assise a Sassari è stata quella di ergastolo, con l’aggravante della crudeltà, della premeditazione e di aver commesso il fatto alla presenza di minori, ovvero i due figli gemelli della coppia, di appena un anno di età.
Anche gli avvocati di parte civile, Gabriele Satta, Silvia Ferraris e Gian Mario Solinas, si sono associati alla richiesta della sostituta procuratrice. Oltre all’ergastolo, la pm ha chiesto anche l’isolamento diurno per un anno e la decadenza della potestà genitoriale per l’imputato.
La prossima udienza si terrà il 4 giugno, quando la parola passerà all’avvocato della difesa, Nicola Lucchi, per la sua arringa. Il processo si concluderà l’11 giugno con le eventuali repliche della pm e delle parti civili e con la sentenza della Corte.
‘omicidio a Porto Torres e la perizia psichiatrica su Fulvio Baule
Seconda parte:
Titolo: “Un litigio, un’ascia e una tragedia: i dettagli dell’omicidio a Porto Torres e la perizia psichiatrica su Fulvio Baule”
Il 26 febbraio 2022, dopo aver litigato per strada con la moglie Ilaria Saladdino, davanti al palazzo dove lei abitava con i genitori, Fulvio Baule prese un’ascia dal portabagagli della sua auto e colpì alla testa prima il suocero Basilio Saladdino, uccidendolo sul colpo, poi la moglie e infine la suocera, Liliana Mancusa, che morì in ospedale dopo un mese di coma. La moglie di Baule rimase gravemente ferita.
Dopo aver compiuto il gesto, Baule scappò abbandonando per strada i due figli di un anno che avevano assistito alla scena, per poi costituirsi poco dopo ai carabinieri di Porto Torres.
La perizia psichiatrica disposta dalla Corte ha stabilito che l’imputato al momento dei fatti e al momento attuale è capace di intendere e volere. Secondo la relazione dello psichiatra Paolo Milia, Baule “ha ben capito il suo gesto, ne è consapevole, così come è consapevole delle conseguenze che il gesto da lui compiuto ha comportato”. Pertanto, è stato escluso che il reato per cui si procede sia stato commesso in un ambito di malattia tale da rilevare ai fini dell’esclusione, totale o parziale, della capacità di intendere e volere.