Omicidio di Sofia Stefani: dubbi sulla pulizia dell’arma in ufficio da parte di Giampiero Gualandi

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Omicidio di Sofia Stefani: dubbi sulla pulizia dell'arma in ufficio da parte di Giampiero Gualandi - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 25 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

Il caso dell’omicidio di Sofia Stefani, 33enne ex vigilessa, ha portato alla luce una serie di questioni riguardanti la gestione delle armi all’interno dell’ufficio della polizia locale di Anzola. Giampiero Gualandi, 62enne attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato, avrebbe sparato il colpo fatale con la sua pistola di ordinanza, affermando che l’arma era in suo possesso perché doveva essere pulita. Tuttavia, la comandante della polizia locale, Silvia Fiorini, ha messo in dubbio questa versione dei fatti, dichiarando di non aver mai visto Gualandi pulire l’arma in ufficio.

La versione di Gualandi

Secondo il racconto di Gualandi, il 16 maggio scorso, lui e Sofia Stefani si sono incontrati nel suo ufficio. due avevano avuto una relazione in passato. Durante l’incontro, ci sarebbe stata una colluttazione e sarebbe partito un colpo per errore dalla pistola che Gualandi aveva con sé. Tuttavia, questa versione dei fatti non è stata ritenuta credibile dalla Procura e dal Gip che hanno disposto la custodia cautelare per il 62enne.

Le dichiarazioni della comandante Fiorini

Silvia Fiorini, comandante della polizia locale di Anzola, ha rilasciato alcune dichiarazioni chiave durante l’audizione. Ha spiegato di non aver mai visto Gualandi, ex comandante del reparto e attualmente in servizio come commissario capo, con l’arma in mano. Da pochi mesi, Gualandi aveva ottenuto una certificazione che lo esonerava dai servizi esterni, lavorando quindi in ufficio. Tuttavia, la pistola gli era rimasta, poiché non è prevista una revoca in questi casi. Fiorini ha sottolineato che il regolamento interno prevede che i servizi interni non debbano essere armati e che ciascun agente si esercita almeno una o due volte l’anno.

Il dubbio sulla pulizia dell’arma

Un aspetto che ha suscitato particolare interesse è il fatto che Gualandi avrebbe pulito l’arma in ufficio. Fiorini ha definito questa circostanza “anomala”, poiché le ultime esercitazioni si erano svolte a novembre e le armi avrebbero dovuto essere pulite in poligono. Inoltre, poiché Gualandi non svolgeva servizi esterni, non aveva bisogno di portare l’arma con sé e, pertanto, non c’era necessità di una pulizia estemporanea. La comandante ha anche aggiunto di non sapere se Gualandi avesse la capacità di maneggiare l’arma in termini di smontaggio e rimontaggio per la pulizia.

Il procedimento in corso

Mentre il procedimento legale per l’omicidio di Sofia Stefani è ancora in corso, queste dichiarazioni sollevano importanti questioni riguardanti la gestione delle armi all’interno dell’ufficio della polizia locale di Anzola. La comunità locale e la famiglia di Sofia Stefani attendono giustizia e chiarezza su questa tragica vicenda.

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